Lega, giochi (quasi) chiusi per Roma: ecco chi sono i candidati

Nel listino plurinominale, quello bloccato, al primo posto c'è l'assessore regionale uscente Simona Bordonali, seguita - con ottime possibilità di elezione - dal segretario camuno Beppe Donina. Ma anche la terza, Eva Lorenzoni, potrebbe rientrare nei giochi in caso di elezione di Simona Bordonali nel collegio uninominale della città

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Assessore alla Protezione Civile di Regione Lombardia
Simona Bordonali, Lega

Giochi chiusi in casa Lega – salvo sorprese dell’ultimo minuto da via Bellerio – per le elezioni di Camera e Senato. Nel listino plurinominale, quello bloccato, al primo posto c’è l’assessore regionale uscente Simona Bordonali, seguita – con ottime possibilità di elezione – dal segretario camuno Beppe Donina. Ma anche la terza, Eva Lorenzoni, potrebbe rientrare nei giochi in caso di elezione di Simona Bordonali nel collegio uninominale della città (dove se la drovà vedere con Antonio Vivenzi del Pd).

Tornerà certamente a Roma, invece, l’uscente Stefano Borghesi, candidato nel collegio uninominale delle valli al Senato, così come Raffaele Volpi, in corsa per la Camera nel collegio a cavallo tra Brescia e Mantova. Mentre l’altra new entry del Carroccio dovrebbe essere il segretario Paolo Formentini, che sarà schierato nelle tre valli per la Camera.

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4 Commenti

  1. Ohhh, tutta gente conosciutissima, che ha lavorato sodo sul territorio e incontrato gente di cittá e provincia…. Quanto alla camaleontica lega che occupa le posizioni furbe del momento x poi tradirle inseguendone delle altre elettoralmente più proficue già ci si è più volte pronunciati. Per cui il risultato sarà ancora, come sempre, zero riforme, nessun cambiamento, scollamento ulteriore dalla politica da parte della gente. Popolo leghista: ho capito che non avete un’alternativa e vi tocca accontentarvi di questa lega di facciata, ma almeno abbiate il coraggio di dirlo e di ribadirlo a voce alta ai vostri politici.

    • Questa sera Ipsos ha dato i pentastellati praticamente al 30%, riferendo che quasi il 70% dei loro voti vengono da chi ha deciso esclusivamente perchè “vuole cambiare”. Niente di più e niente di meno, con più del 40% dei voti che arrivano dai giovani. Il problema è che il 5 marzo l’unica strada tecnicamente percorribile risulterà essere la Santa Alleanza di Governo Renzi-Berlusconi, cosa già anticipata dal pregiudicato di Arcore nel suo tour in Europa direttamente a Juncker, Presidente della Commissione Europea. Gran bel cambiamento…

      • Per cui, da questi sondaggi, si evince che il cambiamento non è la lega ma i 5 stelle. Oppure la protesta arriva soprattutto dal sud e quindi la mossa (furba) di salvini di tirar su voti dal sud per compensare i tanti al nord che non hanno digerito i vari ribaltoni di idee e la mancanza di fatti, pare destinata al fallimento? In ogni caso, estromettendo i cinque stelle, non vedo molte alternative di governo se non pd/forza italia, forza italia/lega/e tutta la destra, oppure un governo tecnico tipo monti… Nessun cambiamento all’orizzonte, grazie soprattutto a questa bella legge elettorale….

        • Facendo scorrere sui giornali i nomi dei candidati sia nei collegi uninominali che in quelli plurinominali, si evince che per metà sono totalmente estranei al territorio bresciano, un altro quarto è di già eletti quasi anonimi e non tutti con residenza nel bresciano e solo un quarto di persone (già più volte presenti nelle Istituzioni) che qualche traccia e conoscenza hanno di Brescia e dei problemi dei bresciani, come indubbiamente la Bordonali, Paroli, la Beccalossi e Galperti , al di là delle opinioni sul loro operato e della loro rispettiva matrice partitica. Troppo poco per parlare di effettiva rappresentatività delle realtà locali e di finalizzazione razionale del voto popolare: giusto sottolineare la vergogna nazionale dei questa legge elettorale. Nel collegio uninominale del Senato 14 (Brescia più parte della direttrice Lago di Garda) il centrosnistra renziano schiera Ignazio Messina, siculo doc già Sindaco di Sciacca e Presidente di una Italia dei Valori che vale lo 0,2% a livello nazionale: non ci sono parole…

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