Pd nella bufera: Bisinella lascia la presidenza dell’assemblea

L'ex segretario provinciale del Pd commenta in maniera dura il passaggio della scelta dei candidati per Camera e Senato

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Pietro Bisinella con Debora Serracchiani
Pietro Bisinella con Debora Serracchiani

“Essendo Presidente Provinciale dell’Assemblea del Partito Democratico Bresciano, valuterò nelle prossime ore se rassegnare le mie dimissioni subito o attendere dopo l’esito elettorale”. Ad annunciarlo via Facebook è l’ex segretario provinciale del Pd Pietro Bisinella, che commenta in maniera dura il passaggio della scelta dei candidati per Camera e Senato. Continuano, dunque, le polemiche nel Partito democratico dopo il duro scontro di ieri tra correnti (girelliani, sinistra e vivenziani in particolare) sulle regionali.

IL TESTO DEL MESSAGGIO DI BISINELLA

Senza peli sulla lingua
Sono giorni tristi, ma tirato per la giacca da molti oggi devo dire come la penso, e sarò brevissimo e lapidario.
Dissento in maniera totale dalle modalità e dai metodi usati per la redazione delle liste del Partito Democratico alle prossime elezioni . Dal partito delle primarie non possiamo diventare il partito dei “padrini” e delle raccomandazioni personali, pena negare la natura stessa e il senso più profondo che ci ha portato a desiderarlo e crearlo questo nuovo partito. Non mi interessa ne il come ne il perchè dei metodi usati dagli altri partiti, mi interessa COSA ha fatto il mio. E ciò che vedo non solo non mi piace, ma mi impedisce di esserne parte. Non voglio essere connivente del “disastro” che ne deriverà, e per cultura odio gli INDIFFERENTI!!! Io non ci stò, ma resto dalla stessa parte,come Prodi, come ho sempre fatto per lealtà e affetto non di gruppi dirigenti “ridicoli”, ma delle tante persone e storie che hanno formato la mia coscienza e il mio sentire politico. Essendo Presidente Provinciale dell’Assemblea del Partito Democratico Bresciano, valuterò nelle prossime ore se rassegnare le mie dimissioni subito o attendere dopo l’esito elettorale. A proposito, si ricordino i “nostri” dirigenti che Brescia non è una colonia di Bergamo, tanto per essere chiaro e onesto intellettualmente e non avere peli sulla lingua, come non ho MAI avuto,ne MAI avrò.

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2 Commenti

  1. Il “padrino” numero uno è stato eletto con le cosiddette primarie che, alla resa dei conti, sembrano anch’esse facilmente “padrinabili” per riportarci così alla realtà di una situazione che non riguarda il solo Partito Democratico: è l’intero sistema politico nazionale ad essere in crisi profonda di idee, di uomini, di rappresentanza, di vicinanza alle effettive esigenze dei cittadini. Ma il 4 marzo non potrà migliorare nulla, anzi, vista la legge elettorale pensata solo contra-grillinos, lo stallo peggiorerà. E speriamo che tutto quanto ruota attorno alle sorti Paese, a partire putroppo dai mercati finanziari, non ci dia ulteriori mazzate. Brutti tempi…

    • Aggiungo che solo una nuova ondata tipo tangentopoli potrà cancellare questo sistema partitocratico che si è ricostituito dopo mani pulite come prima ed è molto radicato. Purtroppo però con questa legge verranno eletti soltanto chi nominato dalle segreterie dei partiti, quindi non cambierà nulla. Quanto ai mercati, ho la sensazione che vogliano proprio questo. Infatti sono calmi. Il vero scossone, secondo me, arriverebbe se ci fosse qualche cosa di nuovo e di non prevedibile. Ma qui tutto è prevedibile, cioè vincerà la partitocrazia. Non importa se pd, forza italia, lega, ecc. Se vinceranno loro e riusciranno a fare un governo fra loro (cosa assai probabile), i mercati e l’europa saranno calmi e contenti…. La gente no!

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