La Lombardia è la prima regione agricola del Paese, ma le risorse del Programma di sviluppo rurale vengono erogate con una esasperante lentezza, che penalizza agricoltori e aziende lombarde. Si può e si deve fare molto meglio, come peraltro accadeva nel passato, recuperando lefficienza della macchina regionale, che si è inspiegabilmente (o forse no) persa nel tempo, lo dicono Gian Antonio Girelli, candidato alle elezioni regionali per il Partito Democratico e Luigi Morgano Europarlamentare del PD, che sul tema della mancata erogazione delle risorse comunitarie, in questi anni, hanno più volte manifestato la necessità di un cambio di passo.
Il Programma di sviluppo rurale 2014-2020, strumento operativo che permette a ogni Stato membro dellUnione europea di utilizzare tutte le risorse economiche che lUnione stessa, mette a disposizione nellambito del sistema agroalimentare, ha assegnato risorse importanti alla nostra regione :1.157 milioni di euro di cui 499 milioni provenienti dallUe, 461 milioni dallo Stato e 197 milioni dal bilancio regionale, con un incremento della spesa pubblica totale rispetto al programma 2007-2013 pari a 131 milioni di euro.
Eppure, il report trimestrale sullo stato di avanzamento dei Psr regionali, pubblicato sul sito della Rete rurale nazionale e realizzato dal Ministero delle Politiche agricole, fotografa una situazione che registra per la Lombardia un avanzamento nella spesa pubblica programmata ed effettivamente sostenuta al III Trimestre 2017 (i dati sono aggiornati al 15 ottobre 2017, ndr) pari al 10,86%, corrispondente a poco più di 124 milioni di euro.
Il dato percentuale pone la Lombardia al di sotto della media delle regioni più sviluppate che è pari al 13,58% e in coda a Veneto (spesa sostenuta 26,27% pari a 307.049.702 euro), Umbria (spesa sostenuta 16,75% pari a 155.566.843 euro), Toscana (spesa sostenuta 14,89% pari a 141.369.681 euro), Emilia Romagna (spesa sostenuta 12,76% pari 149.851.391 euro). Ma anche regioni che secondo la Lega, che ha finora governato la progredita Lombardia, sarebbero più arretrate, come la Sardegna (spesa sostenuta 17,85% pari a 230.481.864 euro), la Calabria (spesa sostenuta 16,09% pari a 175.294.783 euro) e la Sicilia (spesa sostenuta 15,39% pari a 336.075.113 euro). Se ci aggiungiamo, poi, le Province autonome di Bolzano (30,39%) e Trento (19,03%), vuol dire che la regione guidata dalla Lega si posiziona al decimo posto.
I fondi che lEuropa mette a disposizione di Regione Lombardia a causa di bandi cavillosi e poco allineati alle reali necessità del territorio – concludono i due – rimangono troppo spesso ingarbugliati in un sistema operativo complesso e dispersivo. Per tornare ad essere risolutiva rispetto a queste problematiche, Regione Lombardia può e deve fare meglio”.