Assolto perché il fatto non sussiste. E’ questa la sentenza pronunciata dai giudici nei confronti di uno psicologo di Mairano, che era stato accusato da un paziente allora 25enne – in cura per guarire dalla tossicodipendenza – di averlo toccato ripetutamente nelle parti intime durante alcune sedute. I fatti risalgono al 2007, la denuncia al 2013 e il pubblico ministero aveva chiesto per lo psicologo tre anni di carcere per violenza sessuale.
LA DIFESA
Lo psicologo dell’Asl di Travagliato – secondo quanto riportato da diverse fonti giornalistiche – aveva ammesso di aver toccato il paziente in diverse parti del corpo (anche sui genitali), ma sempre secondo le procedure del training autogeno e mai con finalità sessuali.
LA SENTENZA
Il giudice gli ha dato ragione: nello studio non è stata provata alcuna violenza. Ora si attendono le motivazioni della sentenza. L’avvocato dell’accusa, poi, valuterà il ricorso.
L’assoluzione perché il fatto non sussiste, lo ricordiamo, avviene quando il giudice non trova prove delle accuse del pm nel dibattimento e il fatto ricostruito dalla pubblica accusa non rientra nella fattispecie di reato dal punto di vista degli elementi oggettivi.