Abusivi al Franciscanum, Vilardi: non vogliamo venga deturpato

Dopo lo sgombero dell'Hotel Alabarda, Paola Vilardi attacca: "Il centro Franciscanum va recuperato come scuola e auditorium, non usato come dimora per abusivi"

8
Paola Vilardi, Brescia
Paola Vilardi, Brescia

“Lo sgombero dell’hotel Alabarda è stato solo un spot elettorale, per altro mal riuscito. Molte persone che hanno occupato abusivamente la struttura per circa tre anni sono state infatti ricollocate dal Comune di Brescia, in accordo con l’associazione Diritti per tutti, al centro Franciscanum di via Callegari, una ex scuola abbandonata da tempo, in precario stato di conservazione e che di sicuro non può essere utilizzata come alloggio”. Lo ha detto Paola Vilardi, consigliere comunale di Brescia, che ha illustrato oggi l’interrogazione presentata dal gruppo di Forza Italia in merito allo sgombero dell’hotel Alabarda.

“Il sindaco Del Bono, forse in agitazione per l’imminente sconfitta elettorale, sta prendendo decisioni poco lucide. Il Franciscanum e? in pieno centro storico, in una via con molti edifici fatiscenti e una popolazione anziana. La scelta fatta dal sindaco e dell’assessore Fenaroli, in accordo con i centri sociali, può causare ulteriori problemi di sicurezza ai residenti e a chi frequenta la zona. Noi abbiamo proposto il recupero della struttura come edificio scolastico e del relativo auditorium come sala concerti a disposizione del conservatorio. La città è un passo avanti rispetto alle scelte politiche dell’amministrazione, visto che già gli studenti del liceo Arnaldo utilizzano la palestra del Franciscanum per le ore di ginnastica. Trasformarlo in una dimora per abusivi rappresenta un ostacolo per lo sviluppo urbano di Brescia” conclude Vilardi. “L’assessore Fenaroli in Consiglio ha dato una risposta confusa e approssimativa. Gli occupanti abusivi, immigrati e attivisti dei centri sociali, hanno già deturpato l’hotel Alabarda, come dichiarato pubblicamente dagli avvocati dei proprietari, e non vorremmo che la situazione si ripetesse anche al Franciscanum”.

La newsletter di BsNews prevede l'invio di notizie su Brescia e provincia, sulle attività del sito e sui partner. Manteniamo i tuoi dati privati e li condividiamo solo con terze parti necessarie per l'erogazione dei servizi. Per maggiori informazioni, consulta la nostra Privacy Policy, che trovi in fondo alla home page.

8 Commenti

  1. Chiedo, perchè non ne sono sicuro: ma il fabbricato non ospitava una scuola cattolica? E non era di proprietà della chiesa o della curia?

    • Proprietà della Congrega, gestito dai Frati Minori Francescani dal lontano 1954 con vari corsi di studio (scuole Foppa e Luzzago), ostello per studenti, grande auditorium. Legato alla presenza dei contigui convento e chiesa di S.Gaetano, ricordo che quando furono decise nel 2014 le chiusure di parrocchia, chiesa, convento e se andarono gli ultimi pochi frati rimasti, il Franciscanum, peraltro in tracollo finanziario, fu salvato da un intervento di Marco Bonometti, allora Presidente AIB, tramite una sua Fondazione poichè legato personalmente alla figura di Padre Simplicio, il numero uno della struttura. Non so come sia andata a finire e con quali convenzioni scuole e Comune utilizzino alcune delle strutture, che dall’esterno paiono parecchio in disarmo. In quanto alla Vilardi, non sa a cosa appigliarsi pur di tentare di proporsi come candidato Sindaco del centrodestra da opporre a Del Bono. Azioni in ribasso e azioni del leghista Tacconi in rilazo.

      • Ma la proprietà di chi è? Spero che non sia stato acquistato dal comune (dando magari soldi a questa congrega che, da quanto sento, è proprietaria di numerosi fabbricati e terreni a brescia e provincia messi a reddito), visto che di strutture ne ha già tante da mantenere e da ristrutturare.

        • L’intero complesso è della Fondazione di Bonometti, che se non erro l’ha rilevato a seguito del crack finanziario conseguente ad una purtroppo incauta gestione (con tanto di risvolti internazionali) da parte di Padre Francesco, cioè l’ultimo dei fraticelli che aveva in mano la responsabilità del tutto. Un salvatggio nel nome, caro a molti ex-allievi tra i quali Bonometti, del compianto Padre Simplicio. Niente Comune e niente denaro pubblico, ma certamente una convenzione in essere per l’utilizzo parziale della struttura.

  2. E allora cosa c’entra il comune? Forse dà fastidio agli abitanti vicini? Che se la prendano con la fondazione di bonometti e con la congrega che ha permesso il crack finanziario della struttura. Curioso poi il connubio industriali-chiesa-autonomimagazzinari nell’ospitare gli stranieri. La dice fin troppo lunga sui poteri forti di questa itaglietta (la g è d’obbligo) dalla democrazia da sempre mutilata….

    • Le domande andrebbero rivolte alla Vilardi, che, come ho detto, spara a salve le poche cartucce che le restano per farsi accreditare, cosa sempre più improbabile, come avversaria di De Bono.

  3. Ma il nuovo vescovo che fa? Dov’è? Esiste? O è talmente occupato, come mi riferiscono, a capire e a conoscere i numerosissimi e complicati problemi lasciati in eredità dall’inetto e incapace, quanto pluripremiato e fotografato monari?

  4. In curia no, naturalmente. Il posto c’è, le persone che scalpitano per accogliervi smaniano, di soldi ce ne sono in abbondanza, il sacrificio, la solidarietà e le penitenze sono vostri imperativi, non capisco cosa aspettate a prenderveli tutti….

Lascia una risposta (la prima volta la redazione deve accettarla)

Per favore lascia il tuo commento
Per favore inserisci qui il tuo nome