++++ Doppio omicidio nel Bresciano: il presunto assassino si è suicidato ++++

Ha terminato la sua folle fuga sparandosi un colpo Cosimo Balsamo, l'assassino che nella mattinata di oggi ha ucciso due imprenditori in provincia di Brescia - TUTTI I DETTAGLI SUGLI OMICIDI

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Cosimo Balsamo, il presunto autore dei due omicidi avvenuti nel Bresciano
Cosimo Balsamo, il presunto autore dei due omicidi avvenuti nel Bresciano

Ha terminato la sua folle fuga sparandosi un colpo Cosimo Balsamo, l’assassino che nella mattinata di oggi ha ucciso due imprenditori in provincia di Brescia: il primo a Flero, passate le 10.30, il secondo due ore dopo a Vobarno. Una vendetta personale, probabilmente per questioni “lavorative” e giudiziarie, finita deliberatamente del sangue, dato che in entrambi i casi si tratterebbe di spietate esecuzioni.

L’uomo, armato di fucile a pompa e pistola, si è poi dato alla fuga a bordo del suv Bmw di uno dei titolari della prima azienda in cui ha fatto fuoco. Per poi cambiare auto e proseguire verso la Bassa. Il tragico epilogo ad Azzano Mella.

LA SPARATORIA AD AZZANO MELLA E LA MORTE

La sua lunga fuga è terminata prima delle 15 di oggi, quando è stato individuato nelle vicinanze del Family Market di Azzano Mella (anche se le prime notizie parlavano di una sparatoria e alludevano a una terza esecuzione): lì sarebbe avveniuto un conflitto a fuoco con le forze dell’ordine e l’uomo si sarebbe suicidato. Sul posto la Polizia scientifica e personale della Questura di Brescia, che stanno eseguendo i rilievi del caso sull’utilitaria giapponese: il corpo è collocato al posto di guida con un grosso foro nel vetro.

CHI E’ IL PRESUNTO ASSASSINO

Il presunto assassino è il 67enne Cosimo Balsamo, originario di Ceglie (in Puglia) ma residente a Roncadelle (nell’abitazione, perquisita prima della cattura, è stato trovato anche il suo cellulare). Sarebbe dunque la stessa persona che lo scorso 9 gennaio era salito sul tetto del tribunale di Brescia per protestare contro il sequestro della sua abitazione. C.B. era stato coinvolto in un’inchiesta sul traffico di mezzi pesanti e nel 2009 era stato condannato per associazione a delinquere finalizzata al furto e riciclaggio di metalli. Per questo era finito in carcere (sette anni e quattro mesi la condanna) e gli erano stati sequestrati tutti i beni. Da quella vicenda avrebbero avuto origine le due esecuzioni di oggi e non è da escludere che l’assassino avesse nel mirino anche altre persone, magistrati del tribunale di Brescia compresi. Ovviamente, alla notizia, al Palagiustizia è scattato subito il massimo livello di sicurezza.

LA RICOSTRUZIONE DEL PRIMO OMICIDIO

Intorno alle 10.50 di questa mattina, un uomo armato – con un fucile a pompa – è presentato ai cancelli della ditta Sga di Flero, azienda di via Galvani che si occupa del commercio di veicoli industriali, chiedendo minacciosamente di entrare. Al rifiuto di un dipendente, il killer ha scavalcato il cancello e – dopo aver chiesto al titolare di chiamare la vittima – non ha esitato a far fuoco contro il titolare e alcuni dipendenti, al grido di: “Mi hai rovinato”.

Diversi i colpi sparati. A terra è rimasto un uomo, morto: si tratta di Elio Pellizari, 78 anni, titolare di una azienda che ha sede proprio accanto a quella in cui si è consumato l’omicidio. Mentre un altro è ferito, il 75enne Giampietro Alberti, contitolare dell’azienda e amico della vittima, è rimasto ferito e si trova ora alla Poliambulanza di Brescia: è stato colpito a una gamba, ma non sarebbe in pericolo. Poi l’assassino è fuggito in auto, pare con il Suv nero (una Bmw X5) della persona ferita, per poi cambiare vettura dopo pochi chilometri.

IL SECONDO OMICIDIO

Il   secondo omicidio è avvenuto intorno alle 12.40 nel territorio di Vobarno, dove si è consumato: la vittima in questo caso è un imprenditore 61enne, James Nolli. Anche lui è stato freddato a colpi d’arma da fuoco mentre si trovava sul posto di lavoro. Secondo quanto emerso la vittima era stata coimputata di Balsamo nel processo per la banda dei Tir per il quale il killer era stato condannato.

LA FUGA

L’assassino viene descritto come una persona alta un metro e 72 con alcuni tatuaggi ben visibili su entrambe mani (una rosa e un serpente). Dopo aver abbandonato la Bmw l’omicida avrebbe proseguito la sua corsa a bordo di una Mitsubishi, sempre di colore nero, che inizialmente sarebbe stata avvistata sulla tangenziale in direzione di Milano. Per questo le forze dell’ordine hanno orientato le loro indagini nell’Ovest Bresciano e nelle province limitrofe (in particolare Monza e Brianza, Milano e Bergamo). Ma in realtà la sua fuga, come tragicamente emerso, si è conclusa molto prima: ad Azzano Mella.

 

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