Colpo di scena a Brescia. Secondo quanto diffuso da Agipro “i limiti orari per slot e videolottery disposti dal Comune non sono sufficientemente motivati” e “per questo il Tar Lombardia ha sospeso il regolamento approvato lo scorso novembre che spegne gli apparecchi da gioco per sei ore al giorno (07.30-09.30; 12.00-14.00; 19.00-21.00)”.
“La domanda cautelare presentata da un gruppo di gestori – fa sapere l’agenzia del gioco – è stata accolta per «insufficienza dellistruttoria e carenza di motivazione»: nel regolamento «non è rinvenibile un adeguato e sufficiente riferimento, né a dati evidenzianti situazioni di particolare problematicità per il Comune di Brescia, che giustifichino ladozione di una misura particolarmente incisiva come la riduzione dellorario di esercizio dellattività di gioco con new slot machine e Videolottery disposta, né a indicazioni scientifiche relative allutilità delle scelte operate nello specifico per la lotta alla ludopatia».
“Troppo vaghi – si legge ancora nella nota – i riferimenti «ad altre esperienze di regolamento e ai principi affermati nelle sentenze che hanno ravvisto la legittimità delladozione di misure analoghe a quella censurata». Il Comune avrebbe invece dovuto tenere conto della «particolare situazione locale». I limiti orari, dunque, per ora non saranno più applicabili, almeno fino alla sentenza di merito. La prossima udienza al Tar è invece stata fissata il 5 luglio”.
Il Comune di Brescia usa due pesi e due misure prima lascia aprire sale giochi a pochi metri dalle scuole (vedi ad esempio la sala giochi sul confine con Rezzato) in barba ala legge regionale poi vuole restringere l’orario di utilizzo e non si preoccupa di avere una copertura in termini di dati, studi, ecc.
Dilettanti allo sbaraglio
Diciamo anche che difronte ad un entrata per le casse erariali da più di 10 miliardi di euro di imposte, in crescita costante del 20% ogni anno, lo Stato non pensa affatto di privarsi di uno dei tanti bancomat, alimentati dalla follia dei propri cittadini, come appunto lo sono video giochi, slot machine ed affini. Per la diffusa ludopatia non parlano dati statistici, ma vere e proprie analisi epidemiologiche che dovrebbero portare almeno a leggi che rendano sempre meno remunerativo il business per titolari e gestori, a qualsiasi livello. In quanto ai Comuni, ben vengano restrizioni di orario, penalizzazioni, sanzioni e quant’altro.
dovrebbero iniziare con il rispettare le leggi regionali, invece il comune di brescia prima fa aprire dei supermarket del gioco a poche centinaia di metri da scuole e luoghi frequentati da bambini e ragazzi in barba alle leggi, al PGT, ecc.
Poi fa la sceneggiata del regolamento per spegnere le slot in certi orari e se lo fa bocciare da un giudice.
Ma vorrà davvero il comune fermare le slot machine? O invece fa solo ammuina?