(lu.ort.) Abbiamo fatto tutto noi. No, voi non avete fatto nulla. E’ scontro in Loggia tra la candidata del centrodestra Paola Vilardi e il sindaco Emilio Del Bono sull’inaugurazione del sottopasso ferroviario, che collega la metro con i binari, avvenuta sabato a Brescia.
“Avevamo ideato e finanziato lopera nel 2012 e lavevamo inserita nella relazione di fine mandato del 2013”, ha scritto Vilardi in una nota inviata ai giornali. “Del Bono ha passato cinque anni a criticare il centrodestra, ma ha inaugurato solo opere ideate e finanziate dalla nostra amministrazione”, ha rincarato la dose la neodeputata leghista Simona Bordonali.
Ma Del Bono la pensa molto diversamente e, via Facebook, non le ha mandate a dire: “Non vi è alcuno ma proprio alcun atto efficace adottato dalla giunta Paroli e dallassessore Vilardi che ha permesso concretamente la realizzazione dellopera”, ha scritto, “La questione non è secondaria. Quale tasso di credibilità hanno le sue parole quando parla di impegni sul futuro se ricostruisce in modo fantasioso il passato?”.
SOTTOPASSO FERROVIARIO, LE CRITICHE DI VILARDI E BORDONALI
La conclusione dei lavori è una buona notizia. Avevamo ideato e finanziato lopera nel 2012 e lavevamo inserita nella relazione di fine mandato del 2013. Era un passaggio strategico per favorire linterscambio tra metro e stazione ferroviaria. Lo ha detto Paola Vilardi, candidata sindaco del centrodestra a Brescia, in merito al collegamento diretto interrato tra il sottopasso ferroviario e la fermata Stazione FS della Metropolitana.
I finanziamenti destinati allopera sono stati infatti una rifinalizzazione di Fondi Statali programmati e assegnati a Brescia con due delibere del 2012 che destinavano alla nostra città 80 milioni di euro complessivi per opere complementari alla metropolitana. Il Comune di Brescia invece in questi ultimi anni non è riuscito a ottenere altre risorse dal decreto di riparto di 190 milioni di euro del fondo per migliorare lofferta di servizi di trasporto pubblico locale nelle aree metropolitane, destinato alle reti metropolitane, le linee tramviarie e il materiale rotabile.
Finalmente i passeggeri non dovranno più transitare dal piazzale della stazione, ormai luogo di spaccio, di bivacco e di degrado. Del Bono ha passato cinque anni a criticare il centrodestra, ma ha inaugurato solo opere ideate e finanziate dalla nostra amministrazione: pinacoteca, parco di Buffalora, le poche bonifiche realizzate e ora anche il sottopasso ferroviario. In cambio per i prossimi cinque anni lascia una città senza progetti per il futuro e senza una direzione. Di lui ricorderemo le ridicole gocce in via Milano, la promessa dei finanziamenti australiani per costruire lo stadio e laver perso 14 milioni di euro statali per il campus universitario ha aggiunto Simona Bordonali, deputata della Lega – Salvini Premier.
SOTTOPASSO FERROVIARIO, LA REPLICA DI DEL BONO
Ieri giornali locali in occasione della inaugurazione del sottopasso di collegamento metropolitana- Stazione delle ferrovie riportavano una sorprendente dichiarazione della candidata di forza Italia che dichiarava dei meriti per la realizzazione dellopera.
Ebbene abbiamo con questa nota chiarito la tempistica, tutti gli atti adottati e la paternità di questi atti per la realizzazione del sottopasso.
Non vi è alcuno ma proprio alcun atto efficace adottato dalla giunta Paroli e dallassessore Vilardi che ha permesso concretamente la realizzazione dellopera. La questione non è secondaria. Quale tasso di credibilità hanno le sue parole quando parla di impegni sul futuro se ricostruisce in modo fantasioso il passato? Alla politica si chiede ricostruzione reale dei fatti per poter riconquistare la fiducia dei cittadini. Ecco vediamo di usarla, tutti
Clamoroso e paradossale. Paroli e la Vilardi hanno avuto l’onore (si fa per dire…) di inaugurare il Metrobus, benchè sin dal lontano 1983 l’opera fosse stata pensata, progettata, appaltata, finanziata e poi costruita dal centrosinistra. Non solo, ma Paroli e la Vilardi hanno fatto di tutto per riuscire invece a tagliare ii nastro inaugurale, compreso il regalo ad Ati-Ansaldo di circa 12 milioni di euro per la transazione sulle riserve anzichè affrontare un processo civile dal quale il Comune poteva uscire vincente. Per pensare di battere Del Bono, ci vuole ben altro che non alzare le bandierine sul nulla assoluto.