“Il Fascismo ha fatto cose buone”, assessore Magoni nella bufera per un post

E' polemica per le dichiarazioni dell'assessore regionale al Turismo, ed ex campionessa di sci, Lara Magoni (indicata da Fratelli d'Italia nella giunta regionale al posto della bresciana Viviana Beccalossi), che in post pubblicato sui social ha preso pubblicamente le difese del Fascismo

6
L'assessore regionale al Turismo Lara Magoni
L'assessore regionale al Turismo Lara Magoni

E’ polemica per le dichiarazioni dell’assessore regionale al Turismo, ed ex campionessa di sci, Lara Magoni (indicata da Fratelli d’Italia nella giunta regionale al posto della bresciana Viviana Beccalossi), che in post pubblicato sui social ha preso pubblicamente le difese del Fascismo.

“Posso dirvelo? Rinnegare ciò che di buono è stato fatto è un grande errore, visto che le leggi che tutelano i lavoratori nascono proprio tutte dal fascismo. Tutti condanniamo l’eccidio del quale sono stati tutti coinvolti e per il quale c’è da vergognarsi ma ora basta combattere i fantasmi…dopo settant’anni…”.

Così ha scritto Magoni sul proprio profilo Facebook, postando anche un’immagine di un telegramma inviato da Mussolini per comunicare “al senatore Agnelli che nei nuovi stabilimenti Fiat devono esserci comodo e decorosi refettori per gli operai” perché “l’uomo non è una macchina adibita ad un’altra macchina”.

Dure, come ovvio, le reazioni su tutti i fronti, a partire da quella dei cinquestellle.

“E’ un’indecenza che una figura istituzionale si permetta di fare propaganda fascista – ha commentato Dario Violi, consigliere regionale del M5S Lombardia – In campagna elettorale sono partiti con la razza bianca per poi passare a celebrare l’inesistente ‘fascismo buono’. Ma quale ‘fascismo buono’, non riescono nemmeno a far arrivare i treni in orario. Magoni e Fontana farebbero meglio a scusarsi coi lombardi e iniziare a lavorare seriamente”.

La polemica sul revisionismo arriva a poche ore da quella, tutta bresciana, per la messa in memoria di Benito Mussolini celebrata a Brescia.

La newsletter di BsNews prevede l'invio di notizie su Brescia e provincia, sulle attività del sito e sui partner. Manteniamo i tuoi dati privati e li condividiamo solo con terze parti necessarie per l'erogazione dei servizi. Per maggiori informazioni, consulta la nostra Privacy Policy, che trovi in fondo alla home page.

6 Commenti

  1. Fra poco gente come la Magoni ci dirà che, siccome sono passati settant’anni, oggi non è vero nemmeno che il Duce mandò al macello 138.000 soldati del suo paese solo per tentare di sedersi al tavolo dei vincitori della Blitzkrieg, cioè lui ed Adolf Hitler, salvo poi essere invece drammaticamente smentito dai fatti e dalla storia. Aspettiamoci allora anche che in Piazzale Loreto sia messa una stele in memoria dei “martiri innocenti” lì un giorno appesi a testa in giù…

  2. Singolare il fatto che a distanza di settant’anni e più si ricordino soltanto gli aspetti negativi. Di altre epoche storiche, anche a distanza di pochi decenni, si è dimenticato tutto quello che di negativo c’è stato: l’unità d’italia fatta con raggiri e complotti, una tassa sul macinato che ha ucciso l’agricoltura, un’emigrazione di massa di buona parte della popolazione con uno stato, già allora incapace, la nascita della questione meridionale e l’impoverimento del sud a vantaggio del nord, favorito proprio da questa unità (di interessi, non certo di popolo), gli eccidi di fine Ottocento, lo scandalo della banca romana e le speculazioni edilizie a milano e roma a causa di essa, la corruzione e l’incapacità dei vari governi sonnino, giolitti, ecc… per non parlare del colpo di stato che improvvisamente ci ha catapultati nella prima guerra mondiale. Le enormi e gravissime responsabilità dei savoia, da sempre solo interessati ad allargare i loro domini, sprezzanti e arroganti con tutta la penisola, traditori e incapaci. Peró, di tutta questa e tanta altra storia di questa italietta da un’unità imposta e distrutta da 150 anni di malgoverni e poca democrazia, si ricorda sempre e solo il fascismo. Ecco perchè poi, quando si fanno i conti con la storia, i conti non tornano, nonostante la retorica e i libri cerchino sempre di dare un aspetto delle cose.

    • Cosa ci sarebbe di positivo in una dittatura, che non era solo l’olio di ricino, le leggi razziali, le camicie nere, i balilla e gli avanguardisti, ma anche l’azzeramento di diritti elementari, della libertà, della democrazia e soprattutto, lo ripeto per l’ennesima volta, vergognosamente responsabile delle centinaia di migliaia di morti civili e militari della seconda guerra mondiale ?

      • Bene. Non c’era nulla di positivo. Come, con altri ragionamenti più approfonditi, non c’è stato nulla di positivo nell’unitá d’italia, tanto osannata e ricordata come cosa positiva. Guerra di crimea: qualche migliaio di morti x sedere al tavolo delle trattative, governo cavour (con tanto di monumenti e vie). 1866: cosiddetta terza guerra d’indipendenza, disfatta di lissa con governi ricasoli e depretis; anche qui morti a non finire x conquistare una regione che preferiva l’austria al retrogrado piemonte. 1898: governi Rudinì e Pelloux: leggi liberticide, cannonate di bava beccaris sulla folla a milano e approvazione del re umberto primo (grande democrazia). Nello stesso periodo persecuzioni verso i socialisti come andrea costa. Situazione ante prima guerra mondiale: dopo i vari governi corrotti e gli scandali finanziari dei vari giolitti e company, governo salandra che, con un colpo di stato e contro la volontà del parlamento firma l’entrata in guerra dell’italia a fianco dell’intesa affermando, guardacaso come il tanto ripetuto mussolini, che sarebbe stato una guerra rapida. Voltafaccia e cambio di alleanze x convenienze e per sedere al tavolo dei vincitori a versailles. Costo in vittime prima guerra: circa 600.000 italiani caduti (bruscolette x conquistare territori che non volevano essere italiani) e con ministri già implicati in altre stragi, come pelloux e rudinì o con generali come badoglio, ripescato poi nella tanto stigmatizzata, per comodo e per memoria corta, seconda guerra mondiale. Questo e molto altro basta e straavanza per affermare tranquillamente che non c’è stato nulla di positivo nella storia del nostro paese, non solo e soltanto nel periodo del tanto accusato ventennio e nell’ultima guerra mondiale. Ma la visione sinistra e miope per comodo preferisce dare sempre e solo addosso a uno e il resto lo impone x giusto e sacrosanto con tanto di monumenti e di ricorrenze.

        • Quali forme di governo c’erano nei periodi della storia d’Italia che cita ? Chi decideva ? Esisteva un Parlamento ? Sedevano in Parlamento i rappresentanti di un unico partito, magari andato al Governo con una marcia armata sulla capitale ? I Savoia (deprecabili certo in molte cose, tra le quali proprio il calabrache difronte a Mussolini) erano dei monarchi assoluti ? C’erano dei partiti in crcolazione ? Che differenza c’è tra una dittatura e le altre forme di governo ? Se a decidere per un Paese è una sola persona, magari azzerando qualsiasi forma di libertà, pensiero, opposizione, non deve magari costui mettere in preventivo di finire a Piazzale Loreto ed essere sepolto anche dalla storia ?

          • Ah perchè invece le forme “democratiche” che ho citato, che di democratico poco avevano, a cominciare da come hanno unificato la penisola e come si sono impossessati dei territori, di morti e di colpi di stato non ne hanno fatti, alcuni citati prima ma che, come sempre quando non si vuole essere obiettivi si trascurano, e si fa apparire tutto bello perchè, per forza, gli altri avevano torto. Ma, siccome il diavolo fa le pentole ma nn i coperchi, ecco che le cose non quadrano. Sta di fatto che una guerra voluta da governi che lei chiama democratici come quella del 15/18 ha seminato più morti dell’altra voluta da una dittatura. Sta di fatto che una monarchia assoluta come quella asburgica ha varato più riforme progressiste nel lombardo veneto che una monarchia costituzionale e retrograda sabauda. Per non parlare dei governi postunitari che ho citato prima e dei loro rappresentanti, celebrati e ricordati come eroi con vie e piazze e votati da quei poteri che li hanno imposti (questa non è dittatura?). Altro che leggere la storia in maniera obiettiva. Qui siamo, come al solito, con la solita retorica dei buoni gli eroi del risorgimento (alcuni dei quali poi diventati fascisti ma non importa) e cattivi sempre e solo i fascisti. Tipo favolette… Vogliamo essere obiettivi? Allora diciamo che il fascismo ha avuto aspetti negativi tali che è meglio che non si riproponga, come anche l’unità d’italia ha avuto aspetti negativi tali che sarebbe stato meglio se non ci fosse stata. E basta celebrarla o ricordarla come momento eroico.

Lascia una risposta (la prima volta la redazione deve accettarla)

Per favore lascia il tuo commento
Per favore inserisci qui il tuo nome