Elezioni Brescia, il medico antigender ancora in campo per Paola Vilardi

La Lega - Salvini Premier ha organizzato per lunedì un incontro pubblico sul tema della famiglia, che avra per protagonista proprio il medico organizzatore del family day

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Massimo Gandolfini a Porta a Porta, Brescia
Massimo Gandolfini a Porta a Porta, Brescia

La campagna elettorale si sta facendo sempre più accesa e il centrodestra ha deciso di mettere in campo anche uno dei nomi bresciani più discussi. Dopo l’appuntamento del 16 maggio, infatti, torna in un evento elettorale a sostegno della candidatura di Paola Vilardi il medico bresciano Massimo Gandolfini.

La Lega – Salvini Premier ha organizzato per lunedì un incontro pubblico sul tema della famiglia, che avra per protagonista proprio il medico organizzatore del family day, che grandi polemiche ha suscitato in passato affermando che gli omossessuali sono malati e conducendo una battaglia senza campo contro la legge sulle unioni civili voluta dal governo Renzi. Parole molto criticate anche da alcuni esponenti del centrodestra.

L’evento si terrà dalle 19 nel comitato elettorale della deputata Simona Bordonali, in piazza Mercato 11/a. Interverrà, oltre alla Bordonali, il capogruppo in Loggia Massimo Tacconi.

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3 Commenti

  1. Essendo egli medico e neurochirurgo di fama, mi ha sempre lasciato perplesso la teoria di Gandolfini secondo il quale l’omosessualità è un “disagio identitario” che va corretto dall’educatore che deve spingere il gay verso l’eterosessualità. E’ la base scientifica che manca a sostegno della teoria di una patologia da curare, per quanto psicologica o psichiatrica, a far sorgere dubbi non da poco. E poi, che in una campagna elettorale amministrativa come quella che va a chiudersi in settimana, mi pare strano questo appuntamento politico centrato sul tema della famiglia, magari con i richiami alla dottrina della Chiesa Cattolica, scossa invece come non mai dagli scandali degli abusi sui minori perpetrati a tappeto dai cosiddetti Ministri di Dio in tutto il pianeta. Ecco, sarebbe interessante chiedere di persona e in pubblcio a Gandolfini cosa ne pensa di queste drammatiche vicende e su come si dovrebbe indirizzare il “disagio identitario” del Ministri di Dio in terra…

    • Ma lí si va a toccare un potere costituito da secoli di violenze, soprusi e imposizioni che hanno finito per diventare tessuto identitario di più continenti. Quindi è meglio fare finta di niente ed attaccare chi si può. Proprio in classico stile chiesaiuolo….

      • Sono andato a sentire Gandolfini. Grande eloquio, dialettica da politico navigato e autocelbrazione di tutto quanto sta personalmente facendo a vari livelli per affermare il pensiero del cosiddetto “popolo della famiglia”. Addiruttura è stato audito non solo a livello europeo, ma anche in occasione del contratto tra Di Maio e Salvini (!). Inoltre, ha partecipato a tutte le campagne elettorali recenti e meno recenti: cittadine, regionali, così come nei grandi Comuni ovviamente a sostegno del centrodestra. E qui la cosa non mi è piaciuta: non guida pià un Movimento apolitico con grandi ideali etici, il buon Gandolfini, ma uno shieramento partitico fatto e finito. E soprattutto, sentendolo dissertare di mariti, mogli, figli, tutele varie, donne casalinghe, madri, ho percepito una traccia che, partendo solo dai dogmi e dai dettami della Chiesa Cattolica, dalle perdute radici crstiane dell’Europa (!?), il suo si rivela di fatto come un vero e proprio fondamentalismo rigido e blindato, alla fine non tanto dissimile da quello dell’odiato Islam. Non sono d’accordo, ci sono pensieri liberi e libertari che nel Terzo Millennio per fortuna sono consolidati anche nel rispetto delle persone e delle diversità e se la natalità in Italia è di 1,27 figli per coppia, come più volte ha rimarcato, i problemi sono molto più complessi e non solo sociali o economici. E poi, non una parola su come la Chiesa Cattolica, ahimè, abbia gestito ovvero non gestito tutti i problemi di cui parla dal dopoguerra ad oggi…

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