Avevano appena concluso un lavoro quando sono stati arrestati. Un lavoro extra, però, non quello per cui erano stati assunti al comune di Rezzato.
Due operai cinquantenni, dipendenti comunali a Rezzato, sono finiti in manette con l’accusa di truffa, peculato duso, peculato e false attestazioni di presenze in servizio. I due – secondo le accuse, ancora tutte da dimostrare – avevano il vizietto di timbrare il cartellino e poi andare a svolgere lavori in nero come idraulici, oppure, in alcuni casi, era un collega a timbrare per loro.
A dare il via alle indagini aperte dalla Procura la segnalazione di un residente del comune di Rezzato. I due operai, bresciani, sono stati pedinati dagli agenti della Polizia locale di Rezzato e di Montichiari e da ieri sono agli arresti domiciliari.