Giunta Del Bono quasi fatta, ma restano due posti liberi per tre nomi

Il nuovo esecutivo cittadino di Palazzo Loggia è quasi definito, ma ci sono ancora tre aspiranti per occupare due caselle

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Del Bono sindaco di Brescia, la firma ufficiale (foto da Facebook)
Del Bono sindaco di Brescia, la firma ufficiale (foto da Facebook)

Sono ore di dicussioni febbrili, queste, in casa Pd. E l’oggetto delle discussioni è sempre la nuova giunta guidata da Emilio Del Bono: al partito guidato Giorgio De Martin spettano almeno quattro assessori, a cui sommano  il ruolo di capogruppo, che però non sembra essere particolarmente ambito e – se non andrà all’ex senatore Guido Galperti – quello del presidente del consiglio comunale.

LA GIUNTA DEL BONO

La squadra di governo in gran parte è fatta: confermati Valter Muchetti (Pd), Federico Manzoni (Pd), Laura Castelletti (civica), Marco Fenaroli (sinistra) e Michela Tiboni (indipendente). Per completare la compagine mancano dunque soltanto quattro nomi, di cui due donne (che saranno almeno quattro). Dunque – salvo sorprese – largo a Miriam Cominelli (Pd), all’assessore uscente Roberta Morelli e al civico Alessandro Cantoni. Mentre per il quarto nome del Pd è testa a testa fra Roberto Cammarata e Fabio Capra. Ma tra i due contendenti c’è di mezzo anche la questione del capogruppo Pd, ruolo che nessuno sembra volere. In questo quadro, poi, resta da occupare la casella chiave del Bilancio, che potrebbe andare a uno dei due esponenti pd, a Galperti oppure – ma oggi appare meno probabile – a Raffaella Cassano, ricercatrice indicata dall’uscente Paolo Panteghini.

LA QUESTIONE DEL CAPOGRUPPO

A scaldare gli animi di casa Pd, però, c’è anche la questione complementare del capogruppo. L’uscente Fabio Capra avrebbe già spiegato di non essere disposto a fare altri cinque anni in quel ruolo, chiedendo di tornare in giunta. Dunque potrebbe toccare a Cammarata, per cui però il sindaco aveva ben altri progetti. Le alternative che stanno circolando sono quelle di Anita Franceschini, Diletta Scaglia, Anita Franceschini, Marco Pozzi, Giuseppe Ungari e Laura Parenza.

LA QUESTIONE DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO

Infine resta aperta la questione della presidenza del Consiglio, toccata nella passata legislatura a Giuseppe Ungari e Laura Parenza. Stavolta l’incarico (retribuito come un assessorato) potrebbe andare all’escluso dalla giunta tra Capra, Cammarata e Galperti.

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