Medtronic conferma la linea dura: a casa i dipendenti bresciani

Inutile l'incontro con i sindacati al Ministero per discutere della decisione di chiudere gli stabilimenti bresciani di Torbole Casaglia e Roncadelle entro il 2020

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Invatec
Medtronic-Invatec, foto d'archivio

La multinazionale Medtronic ha confermato ieri la linea dura nei confronti dei dipendenti degli stabilimenti bresciani di Invatec. Inutile, dunque, si è rivelato l’incontro con i sindacati al Ministero dello Sviluppo economico per discutere della decisione di chiudere gli stabilimenti bresciani di Torbole Casaglia e Roncadelle entro il 2020.

“Nel corso dell’incontro – sottolinea una nota dell’azienda – Medtronic ha sottolineato come la decisione sia legata a un progetto globale di revisione delle attività produttive del gruppo, che ha l’obiettivo di migliorarne l’efficienza complessiva, in uno scenario mondiale sempre più competitivo”. Insomma: niente passi indietro.

L’unica concessione fatta durante l’incontro è la disponibilità “a riconsiderare le tempistiche del piano di riduzione del personale”. Oltre all’intenzione “di incaricare una società specializzata italiana, Vertus, di individuare attivamente opportunità di reindustrializzazione del sito, anche coinvolgendo aziende concorrenti”.

Aperture che certo non soddisfano sindacati e governo e che aprono le porte a nuovi scioperi – già annunciati – nei siti bresciani. I posti di lavoro a rischio sono 314.

 

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