Rave Party al Florida, sono 14 le patenti ritirate dai vigili di Ghedi

Controlli a tappeto sabato in occasione dell’annuale “rave party” che si tiene a luglio nella nota discoteca del territorio

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Discoteca
L'interno di una discoteca, foto generica

Durante la notte tra sabato 14 e domenica 15, in occasione dell’annuale “rave party” (il termine, lo precisiamo in seguito ad alcune richieste di chiarimento viene utilizzato nel linguaggio comune anche per indicare eventi musicali di massa perfettamente legali) che si tiene a luglio nella nota discoteca del proprio territorio (Florida), la Polizia Locale di Ghedi ha effettuato una lunga serie di controlli. Un’attività, quella effettuata lungo la Sp 668 da tre pattuglie guidate dal comandante Enrico Cavalli, che si è protratta dall’una sino alle 8 del mattino e che ha dato origine a più di cento verifiche.

Un lavoro mirato che ha portato al ritiro di ben quattordici patenti per guida in stato di ebbrezza e al sequestro di tre veicoli. Da segnalare, tra i controlli effettuati, anche un caso nel quale la persona fermata si è rifiutata di sottoporsi all’alcool-test, mentre per quel che riguarda i destinatari dei provvedimenti si va da diversi ventenni sino ad un cinquantasettenne, tutti scoperti con tasso alcoolemico molto elevato (in un caso addirittura è stato superato di quattro volte il limite consentito dalla legge).

Vista inoltre la portata nazionale dell’iniziativa, che ha condotto a Ghedi partecipanti da parecchie zone d’Italia, si può anche notare che tra le persone colpite dal ritiro della patente ci sono anche automobilisti provenienti da Varese, Modena e Torino, con il conseguente, sgraditissimo risveglio nel cuore della notte dei rispettivi genitori che, ancora addormentati, si sono sentiti annunciare la necessità di dover raggiungere Brescia per “recuperare” i figli bloccati lontano da casa senza patente.

“Controlli come questi – è stato il commento finale del sindaco di Ghedi, Lorenzo Borzi, e dell’assessore alla sicurezza Gabriele Girelli – hanno lo specifico scopo di cercare di tutelare al massimo la sicurezza sulle strade del nostro territorio. Si vogliono prevenire possibili pericoli sia per chi si mette alla guida non nelle necessarie condizioni che per chi, magari, si trova solo a passare e a transitare accanto a chi, in realtà, non è in grado di guidare per svariate ragioni. Un controllo per noi molto importante, tanto che manteniamo sempre alta la guardia e ci piace cogliere una volta di più l’occasione per ringraziare gli agenti della Polizia Locale per l’instancabile e prezioso lavoro che svolgono ogni giorno per tutelare la sicurezza e il rispetto delle regole nel territorio di Ghedi”.

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4 Commenti

  1. Definire “rave party” una festa organizzata in una discoteca, con tutti i permessi del caso e per di più il cui ingresso senza prevendita (perché sì, a quanto pare sono disponibili pure delle prevendite per i “rave”) costa 40€, significa fare disinformazione. Alcool e droghe esistono pure al di fuori delle discoteche e, soprattutto, anche al di fuori di serate in cui vengono suonati generi come l’hardcore e la techno. Quello di cui si parla in questo articolo, e che il sindaco di Ghedi dichiara di portare avanti, non è prevenzione, bensì un pregiudizio che coinvolge un numero ormai molto ampio di appassionati che non possono essere etichettati tutti e senza distinzioni sotto la definizione di “drogato”. Sono contenta che le persone intenzionate a mettersi alla guida con un tasso alcolemico al di fuori dei limiti consentiti siano state fermate e che sia stato loro impedito il rischio di causare incidenti, non voglio sminuire il risultato dei controlli effettuati. Tuttavia è il principio, il presupposto che smuove tali controlli ad essere errato.

    • Buongiorno, la ringraziamo per la segnalazione. Non entriamo nel merito dei controlli, su cui i lettori si faranno il loro giudizio. Segnaliamo solo che la definizione “rave party” era contenuta anche nel comunicato stampa della Polizia locale di Ghedi. Ovviamente e – ovviamente – immaginiamo, non era utilizzata nell’accezione di evento illegale, trattandosi di un evento rispettoso della legge, ma nell’utilizzo di uso comune oggi di “evento musicale di massa”.

  2. 14 patenti ritirate su 5000 partecipanti al Festival, ma questo è un dettaglio chiaramente trascurabile.
    Wikipedia è a disposizione per salvarvi dalla vostra evidente ignoranza.

    Circa un anno fa vi chiamai per correggere l’articolo, la parola Rave è del tutto errata e lesiva; per organizzare E-Mission investiamo centinaia di migliaia di Euro, paghiamo SIAE, paghiamo permessi, stipendi, tasse e, se consestite, preferirei usaste per lo meno parole corrette. Capisco che l’esigenza di scrivere l’articolo IMMEDIATAMENTE dopo la fine dell’evento sia per voi quanto mai fondamentale. Chiedo solo un po’ di rispetto per il lavoro e l’onestà altrui. Per il resto continuate pure la vostra battaglia contro il mondo della musica eletrronica tra le risate del resto dell’Europa che ci vede come la barzelletta del pianeta, anche riguardo le discoteche.

    • Buongiorno, la ringraziamo per la precisazione: segnaliamo solo che la definizione “rave party” era contenuta anche nel comunicato stampa della Polizia locale di Ghedi e – ovviamente – immaginiamo, non era utilizzata nell’accezione di evento illegale, trattandosi di un evento rispettoso della legge, né in senso spregiativo, ma nell’utilizzo di uso comune oggi di “evento musicale di massa”.

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