Continuano le ricerche della piccola Iuschra, ma la speranza di trovarla viva – a oltre una settimana dalla scomparsa – sono sempre meno.
La 12enne autistica, sfuggita al controllo degli educatori, si è persa nei boschi dell’altopiano delle Cariadeghe. E per trovarla sono scesi in campo centinaia di volontari e rappresentanti delle forze di sicurezza, coordinati dal prefetto e supportati da tutte le più moderne ed efficaci strumentazioni di ricerca (compresi i Reddingshonden: le unità cinofile olandesi che sono tornate in patria dopo aver battuto la zona per diversi giorni). Ma della giovane non ci sono tracce.
Anche oggi in 80 proseguiranno le attività di ricerca, poi a sera si farà il punto e si deciderà se – e per quanto – proseguire ancora visto che la piccola ha già superato il termine in cui un essere umano è in grado di sopravvivere senza cibo e acqua. Ma la speranza è che la ragazzina abbia trovato qualche forma di sostentamento.
L’unica, sottile, speranza di trovare Iuschra viva è legata alla testimonianza di un 30enne della zona, che ha riferito di averla incontrata per i boschi il 20 luglio. A Serle, nelle scorse ore, è arrivata anche Rosemary Laboragine, la sensitiva padovana già nota per essersi espressa su importanti casi di cronaca come quelli di Sara Scazzi e Yara Gambirasio: la donna ha confermato la versione dell’uomo, affermando che la 12enne non sarebbe stata presa da nessuno e si troverebbe ancora nella zona dell’avvistamento. Suggestioni. La verità delle ricerche, purtroppo, ancora non ha dato risposte.