Brescia è troppo ingessata: diamo spazio ai giovani | di Sandro Belli

Tutto pare ingessato ed il solo criterio guida pare sia la spartizione fra i gruppi politici, senza che la saggia regola della competenza venga rispettata

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Sandro Belli con una copia del suo volume BresciaCittàGrande 2030
Sandro Belli con una copia del suo volume BresciaCittàGrande 2030

di Sandro Belli* – Innovazione, voglia di futuro, la tecnologia dell’Intelligenza delle cose oppure la prudenza della conservazione, il legame costante col passato, la ripetizione delle consuetudini. Una città, a mio parere, deve azzardare. Non può che puntare all’innovazione, alla voglia di conquistare il domani. Una città come Brescia che ha un passato così intenso, una città che ha Musei straordinari e che della storia ha testimonianze così vivaci, soddisfatta di ciò, deve aprire anche l’ altro fronte : il futuro.

Non parlo solo di arte e cultura. È il trend cittadino che deve guardare avanti. Lo deve fare l’ industria e la ricerca scientifica, lo deve fare il commercio cercando vie nuove e confrontandosi con le avanguardie estere, lo deve fare l’urbanistica guardandosi intorno a largo raggio. Soprattutto lo deve fare la classe dirigente in un processo di programmato ringiovanimento. È muovendomi da queste convinzioni che mi aspettavo che per la Fiera di Brescia, per Brescia Musei e per il Ctb l’Amministrazione comunale affidasse i nuovi incarichi a giovani trentenni, con esperienze internazionali e dotati di nuova e innovativa energia.

Massimo rispetto per le vecchie generazioni, ma questa nostra giovane generazione, spesso frenetica e multiculturale, in fermento senza trovare un posto adeguato, pluridiplomata e anglofona, ha finalmente diritto di entrare nella gestione del futuro. Così pure nel mondo politico e nella vita dei partiti. Continuano a girare vecchi nomi per incarichi di partito o di enti  pubblici e fra questi pochissime sono le  novità.  Tutto pare ingessato ed il solo criterio guida pare sia la spartizione fra i gruppi politici, senza che la saggia regola della COMPETENZA venga rispettata.

Ricordo, che la competenza in una realtà in evoluzione non può che essere la competenza dei giovani, di chi viene da esperienze e da studi che si nutrono di contemporaneità.

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8 Commenti

  1. La Brescia dei giovani e quella dei nonni (rispettabili)
    G. Peli, M. Maviglia, Nicola Cristiani, A. Passantino, C. Bragaglio, L.Anselmi, ecc…. migliaia …..

  2. Quanto è difficile per i politici liberarsi dai vincoli corporativi, scegliere persone innovative, sganciarsi da vecchie pastoie !! Ecco perché vedo nel pensiero civico l’unica via

    • Strano, di giovani ce ne sono e pure in gamba sia in Giunta che in Consiglio Comunale come pure in Regione e in Parlamento. Ma Belli non se ne accorge e cita poi dei nonni rispettabili come un tal Nicola Cristiani che spero non sia Nicoli Cristiani, perchè allora è il caldo che fa dei brutti scherzi…

  3. Giovani c’è ne sono, anche in gamba, ma riescono ad esprimersi,riescono ad incidere negli apparati di partito, nelle sedi decisionali poco creative e incallite della politica ? Oppure vengono assorbiti o tacitati dai “nonni” ?

    • Ah, perchè Renzi, Di Maio, Salvini, Martina, Meloni sono per caso dei dei nonni, come la quasi totalità dei Ministri in carica ad esclusione di Savona e Tria ? Non incidono nelle sedi decisionali o non si esprimono ? E la Cominelli, Cantoni, Manzoni assessori a Brescia ? Dàì, Belli, si guardi serenamente intorno e sia un po’ meno…incallito nelle sue convinzioni.

    • Esatto: “I sogni son desideri” cantava Cenerentola nell’omonimo film di Disney, ma anche “i sogni sono l’inifinita ombra del vero” scriveva Pascoli…

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