Per il miele fa troppo caldo. Le api si muovono più lentamente e fanno meno viaggi dai fiori agli alveari, qui la produzione è rallentata perchè l’impegno è diretto più al mantenimento della ventilazione e di una temperatura controllata dell’alveare.
Il poco miele che le api producono è utilizzato come alimento per loro stesse.
A dirlo è Coldiretti, citando un monitoraggio compiuto sul territorio regionale e che prende in considerazione 140 mila alveari e 4 miliardi di api.
Si stima che la produzione di miele sarà ridotta almeno del 50 per cento rispetto ad una normale annata. Già lo scorso anno i risultati stagionali non erano stati particolarmente soddisfacenti e pure quest’anno alcune varietà registreranno cali importanti: il millefiori e la melata, ad esempio, saranno ridotti del 60 e dell’80 per cento.
Per aggirare il problema, alcuni apicoltori stanno spostando le arnie in montagna, ma questo non è possibile per tutti gli alveari e comunque anche in montagna si rilevano temperature troppo alte.
A fronte di un aumento dlla richiesta nazionale del 5,1 per cento, cresce dunque anche l’importazione. Il consiglio è dunque verificare l’origine del miele in etichetta e preferire i produttori locali.