Spese sugli investimenti: l’imposta di bollo sul conto deposito

Quando si leggono le proposte è importante fare attenzione anche alle spese che le banche richiedono per la gestione di questo tipo di investimenti

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Calcolo imposte, foto generica
Calcolo imposte, foto generica

Quando si leggono le proposte di investimento nei conti deposito è importante fare attenzione anche alle spese che le banche richiedono per la gestione di questo tipo di investimenti. Stiamo parlando dell’imposta di bollo sul conto deposito, ma non solo; alcuni istituti di credito infatti richiedono il pagamento di costi fissi annuali, a saldo mensile o trimestrale, o anche di quote da saldare ogni volta in cui si effettuano versamenti o prelievi sul conto deposito.

Spese per l’apertura di un conto deposito

I conti deposito sono degli investimenti che consentono di ottenere un piccolo guadagno lasciando il proprio denaro fermo, per periodi di tempo prefissati o anche solo per il denaro presente nel corso dell’anno, senza alcun tipo di vincolo. L’ammontare degli interessi non è elevatissimo e di solito inferiore all’1%, per questo motivo è importante considerare le eventuali spese presenti su questo tipo di conti. In linea generale le migliori banche non richiedono alla clientela alcun tipo di pagamento per le operazioni di versamento e prelievo di contante dal conto e neppure per l’intera gestione del conto deposito. Ciò che quasi tutte le banche ci richiedono è invece il pagamento dell’imposta di bollo sul conto deposito. Si tratta di una tassa richiesta dallo Stato su tutti i depositi diversi dal tradizionale conto corrente, calcolata sulla giacenza libera presente l’ultimo giorno lavorativo dell’anno sul conto stesso. Questa tassa è pari allo 0,2%. Stiamo parlando di una quota minima, che incide però sulle spese generali del conto deposito in maniera sensibile.

Conto deposito con imposta di bollo gratuita

Abbiamo visto che l’imposta di bollo sui conti deposito viene calcolata l’ultimo giorno lavorativo dell’anno, considerando come base imponibile la cifra presente quel giorno. Ci sono istituti di credito che offrono ai loro clienti il pagamento della quota dell’imposta per il capitale vincolato, per il periodo di tempo scelto dal cliente. Nel caso in cui il conto deposito sia stato stipulato da un soggetto diverso da una persona fisica, quindi da una società o da un’impresa, esiste un tetto massimo di 14.000 euro per il calcolo della tassa; per le persone fisiche invece non esiste alcun limite. Se la cifra disponibile sul conto è bassa, tanto da generare un calcolo di imposta inferiore all’euro, l’imposta di bollo viene fissata a 1 euro, in modo arbitrario.

Ulteriori spese

I conti deposito, i conti correnti, i conti di investimento, sono tutti prodotti finanziari; in quanto tali non esiste un regolamento che obblighi le banche a proporre condizioni di un certo tipo: sono gli istituti di credito a dare vita ai loro prodotti, più sono interessanti e maggiore sarà l’adesione da parte dei loro clienti. Esistono quindi sia banche che non richiedono alcun pagamento per il conto deposito, sia istituti di credito che invece richiedono il saldo di una cifra fissa periodica, con pagamento su base annuale, trimestrale, mensile, a seconda dei casi. Visto che gli interessi per questo tipo di investimento sono sicuri, ma anche non elevatissimi, è importante considerare con attenzione queste eventuali spese.

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