Acqua di lusso della Ferragni, il caso finisce in Parlamento

Il senatore bresciano di Fratelli d'Italia, in qualità di membro della Commissione Ambiente, ha depositato un'interpellanza al Governo

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Il Senato della Repubblica, foto d'archivio
Il Senato della Repubblica, foto d'archivio

“Viviamo fortunatamente in un paese che si basa sull’economia di libero mercato dove il prezzo è determinato dalla domanda e dalla offerta, ma avvengono dei fatti che ci portano a ragionare dal punto di vista etico e morale”. Così scrive in una nota il senatore bresciano di Fratelli d’Italia Giampietro Maffoni che, in qualità di membro della Commissione Ambiente a Palazzo Madama, ha depositato un’interpellanza al Governo sulle politiche di educazione ambientale puntando il dito contro l’acqua sponsorizzata dalla nota Blogger Chiara Ferragni, in vendita a otto euro nelle bottigliette da 75 cl.

“Nulla di personale contro l’imprenditrice di successo – scrive Maffoni – Anzi. Proprio perché le sue capacità le hanno permesso di essere seguita da milioni di fan (in particolare quelli più giovani) la domanda che mi pongo è se le sue capacità mediatiche non potevano essere sfruttate in modo diverso”. I dati presentati dai rapporti dell’ONU – ricorda l’esponente di Fdi – parlano di 3900 bambini morti ogni giorno per mancanza d’acqua e di un collegamento diretto tra circa il 10% delle malattie mondiali e l’utilizzo sbagliato delle risorse idriche. Recentemente le stesse Nazioni Unite hanno lanciato un appello affinché le istituzioni si possano attivare per una migliore coscienza sulla gestione dell’acqua grazie a percorsi di educazione civica.

“Il fatto che in Italia venga commercializzata, con successo pare, un’acqua Francese al prezzo di 10,5 euro al litro quando al produttore costa 0,002 qualche interrogativo dovrebbe porcelo”, continua il Senatore, “soprattutto se si pensa alle giovani generazioni che saranno più che mai legate alle scelte di politica ambientale adottate in questa cruciale fase storica”.

“L’interrogazione che ho presentato”, conclude Maffoni, “non nasce quindi con la volontà di polemizzare con alcuno; anzi nasce con la richiesta di capire cosa il Governo vuole fare per sensibilizzare nelle scuole i giovani ad un tema così delicato come quello ambientale. Con la speranza, magari, che i personaggi più noti facciano lo stesso”.

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