E’ giallo sulla candidatura del presidente di Pier Luigi Mottinelli alla segreteria provinciale del Pd. Il sindaco Emilio Del Bono, nei giorni scorsi, aveva deciso di “scendere” in campo e di forzare la mano rispetto al dibattito in corso, proponendo la candidatura del presidente della Provincia.
E ieri il Pd bresciano, in una riunione a cui erano presenti le diverse anime del partito, si è espresso in maniera unanime in favore di questa ipotesi. Chiedendo però a Mottinelli di rinunciare alla candidatura alle elezioni europee.
Tutte le componenti, di fronte al nome proposto dal sindaco di Brescia, hanno dunque deciso di fare un passo indietro: i renziani della città, che volevano il segretario cittadino Giorgio De Martin, quelli della provincia, schierati con Patrizia Avanzini, e i girelliani (con sinistra annessa), fermi nel sostegno a Michele Zanardi (in tandem con Daniele Corini) e convinti di poterla spuntare nei numeri.
Ma la situazione è in stallo. Anche in caso di accettazione dell’incarico, infatti, Mottinelli non sarebbe disposto a rinunciare alla candidatura per Bruxelles, per cui ha già raccolto il sostegno di decine di sindaci bresciani. Uno scenario che – nel caso il presidente del Broletto o le anime del partito non facciano un passo indietro sul punto – riaprirebbe l’ipotesi della conta o del congresso unitario su un altro nome.
Interessante riuscire a convincere Mottinelli a rinunciare a qualcosa tra i 16.000 e i 19.000 euro al mese per cinque anni, con l’importo che può variare a seconda della frequenza con cui si partecipa alle sedute al Parlamento Europeo. E alla cfra vanno poi aggiunti i 21.000 euro per il portaborse, oltre agli altri rimborsi e il vitalizio garantito. Trattativa ? Non scherziamo, per un politico è come vincere al superenalotto…