Si sono pronunciati nella giornata di ieri, i giudici, in merito al delitto di Fiesse avvenuto lo scorso 21 maggio. Nell’occasione il 74enne Marino Pellegrino morì dopo aver ricevuto undici coltellate dal figlio adottivo, un 44enne di origine polacca, con problemi dovuti all’uso di alcolici e droghe e trascorsi con la giustizia.
La tragedia era annunciata a causa dei continui litigi tra i due e avvenne nell’abitazione in via XXV Aprile poco dopo l’ora di pranzo.
Il processo, seguito al delitto, è stato celebrato con rito abbreviato e per il polacco di 44 anni è arrivata una condanna a 16 anni. All’omicida – come si legge sulle colonne del Bresciaoggi – è stato riconosciuto come seminfermo di mente. L’avvocato del 44enne starebbe ora valutando la possibilità di farlo trasferire in una Residenza per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza (REMS).