L’Italia – non ne abbiano a male i cugini d’Oltralpe – è la capitale mondiale del settore della moda in quasi tutte le sue espressioni: vestiti, scarpe, borse, gioielli e molto altro. Nel settore degli orologi, però, il primato globale della qualità va senza dubbio alla vicinissima Svizzera: terra in cui hanno casa alcuni dei marchi più prestigiosi – e costosi – del mercato. Anche qui, comunque, la Penisola si difende egregiamente e gli esempi di successo sono davvero numerosi in tutte le fasce di prezzo.
GLI OROLOGI, TRA PREZZO E QUALITA’
Quello degli orologi da polso non è un mondo fatto soltanto di collezionisti disposti a spendere migliaia di euro (quando non centinaia di migliaia) per un singolo pezzo. Esiste, infatti, un mercato in continua espansione fatto di persone che non vogliono rinunciare al piacere di indossare un orologio bello e di tendenza, ma che non hanno capacità di spesa tali da potersi permettere prodotti unici o in edizioni limitate. Insomma, la richiesta dei consumatori, in questo settore come in tanti altri, è quella di coniugare prezzo con stile e qualità.
La collezione di orologi Philip Watch – che, come vedremo in seguito, unisce la filosofia di due terre molto diverse tra loro – ne è uno degli esempi più evidenti. I prezzi hanno una gamma molto ampia: partono da poche centinaia di euro per modelli come il Trafalgar e il Time-less, ma comprendono un’offerta abbondante ben al di sotto di quota mille. Per arrivare infine ai top di gamma, che costano ben oltre i 5mila, come il lussuoso modello Panama. Ma in tutta la collezione la qualità non manca e non è un caso se nel lontano 1947 l’azienda fu costretta a firmare un accordo con la più celebre Patek Philippe per modificare il proprio nome – da Philippe Watch a Philip Watch, appunto – perché in troppi si confondevano. Ma andiamo con ordine…
PHILIP WATCH, STORIA DI DUE MONDI
Philp Watch è il più antico marchio dell’orologeria italiana: l’azienda, infatti, è nata nel lontano 1858 (quando l’Unità d’Italia non era nemmeno compiuta) dall’incontro di due culture. Da una parte quella di un gruppo di cittadini svizzeri, fatta di precisione massima e attenzione maniacale per i dettagli tecnici, dall’altra la cultura di Napoli (qui nel 1923 viene registrato il marchio), notoriamente caratterizzata da fantasia e buon gusto.
Questo connubio ha permesso nel tempo a una piccola realtà artigianale di crescere e diventare grande, entrando poi – era il 2006 – nel Gruppo Morellato. Oggi, infatti, Philip Watch fa parte di una grande famiglia che comprende diversi marchi di proprietà, come Morellato, Sector NoLimits, Lucien Rochat e Chronostar, ma anche molti altri in distribuzione, tra cui i celebri Police, Tommy Hilfiger, Timberland e molti altri.
Il sodalizio nel 2017 ha fatturato ben 166 milioni di euro. E in questo quadro gli orologi Philip Watch sono uno dei driver di crescita maggiori del gruppo: sono presenti in 35 Paesi del mondo e l’estero vale più della metà dei pezzi venduti.