Cinquanta anni fa, sullo slancio della nascente normativa sulle denominazioni d’origine, veniva approvato il disciplinare del vino Botticino Doc.
“Grazie all’intuizione dei protagonisti dell’allora Consorzio Tutela Vini Tipici Bresciani – commenta Oscar Scalmana, vicepresidente di Confagricoltura Brescia, intervenendo in occasione della celebrazione del cinquantennale del Botticino Doc, organizzata da Consorzio di Tutela -, si sono poste le basi per salvaguardare lo straordinario patrimonio di sapere enologico della nostra provincia, fatto anche di produzioni di nicchia, come quella di Botticino, che meritano oggi un ulteriore rilancio”.
“La viticoltura bresciana – aggiunge Scalmana – ha ormai una lunga storia di successi che l’hanno proiettata ai vertici dell’enologia italiana, grazie alle sapienti scelte che hanno fortemente legato il territorio all’eccellenza produttiva. Serve ora che anche queste aree piccole, ma di grande vocazione, possano esprimere al meglio le proprie potenzialità, puntando ad un gioco di squadra”. Un apprezzamento in questo senso va senza dubbio al presidente del Consorzio Botticino Doc, Claudio Franzoni, per il suo impegno in favore di questo vino oggi prodotto da una ventina di aziende.
Confagricoltura Brescia, consapevole dell’importanza della viticoltura dei diversi territori provinciali, è da sempre fianco delle imprese del vino.
“Abbiamo potenziato il nostro Ufficio vitivinicolo – ricorda il vicepresidente – che può contare ormai su alcuni tra i migliori esperti della complessa normativa di settore. Ma non solo: con gli imprenditori della nostra Sezione di prodotto, composta dalle tante delle aziende viticole bresciane di punta, siamo impegnati quotidianamente per promuovere i nostri favolosi terroir bresciani”.
