Parlamento, banco con nome inciso: Beccalossi attacca Romele

Alla Camera dei deputati un banco è stato inciso con il nome dell'ex deputato bresciano di Forza Italia: è polemica

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Giuseppe Romele
Giuseppe Romele, foto d'archivio

“Quando si dice ‘lasciare il segno’… alla faccia di chi pensava che dei suoi 17 anni in parlamento non ci fosse traccia. #ridoxnonpiangere”. A scriverlo è stata nelle scorse ore il consigliere regionale bresciano Viviana Beccalossi. L’ex esponente di Fdi, infatti,  ha commentato così la notizia che a Roma – alla Camera dei deputati – è stato trovato un banco in cui nel legno era incisa la parola “Romele”. Come a scuola.

IL CASO “ROMELE” E LE POLEMICHE

Il caso è scoppiato nelle scorse ore, per un articolo pubblicato per primo dal Giornale di Brescia e ripreso da molte testate. Nelle immagini che stanno circolando in rete si vede chiaramente il banco (oggi occupato dal forzista Elio Vito) con la parola scavata nel legno con un oggetto appuntito e, pur in assenza di prove o dichiarazioni dell’interessato, il riferimento va chiaramente all’unico Romele che è passato in Parlamento negli ultimi anni: il bresciano Giuseppe Romele, deputato di Forza Italia dal 2001 al 2018.

Da qui l’attacco della Beccalossi, che suona anche come un regolamento di conti in casa ex An. Proprio la mossa di Romele di concordare la candidatura di Mariacristina Almici nella lista di Fratelli d’Italia alle scorse regionali senza passare dal livello bresciano, infatti, aveva causato la fuoriuscita dal partito della Beccalossi.

Il banco della Camera dei deputati con inciso "Romele"
Il banco della Camera dei deputati con inciso “Romele”
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1 COMMENT

  1. Romele, un altro democristiano doc verniciatosi di azzurro con la discesa in campo di Berlusconi e per più di tre lustri capace di barcamenarsi in Parlamento con la classica ondivaga andatura politica degli eredi, peraltro assai mosci, del glorioso scudo crociato. Una “volpe”, come il soprannome Rommel affibiatogli a Montecitorio, al punto di autoimmortalarsi sui legni del Parlamento manco fosse stato un novello De Gasperi o Andreotti: nessuna traccia degna di memoria in 17 anni. Squallore dei tempi moderni ben remunerata con aureo vitalizio da noi tutti pagato…

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