Musica e dialetto: dal 6 dicembre in vendita il cd numero 16 di Goi de cöntàla

Il cd che sarà in tutte le edicole di Brescia e provincia al costo di 10 euro compreso di libretto di 22 pagine verrà presentato dal vivo domenica

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La copertina del nuovo Goi de cöntàla
La copertina del nuovo Goi de cöntàla

Vi ricordate “The Blues Brother” il divertente film musicale di qualche decennio fa, in cui i personaggi, interpretati dai favolosi e irriverenti John Belushi e Dan Aykroyd, affermano di essere “in missione per conto di Dio”, perché devono raccogliere i soldi necessari per salvare l’orfanatrofio cattolico in cui sono cresciuti e, quindi, si dannano l’anima per ricostituire la loro vecchia Band?

Ebbene, ogni anno Cristian Delai, il presidente dell’Associazione Palcogiovani in collaborazione con Diffusione Arte e Comune di Brescia, assomma gli sforzi dei fratelli Jake Blues ed Elwood Blues, forse addirittura superandoli in generosità, per cercare di amalgamare musicisti, suonatori, poeti e altri indispensabili collaboratori e riuscire a raggiungere il risultato che si era prefisso: l’inusuale e splendido CD allegato a questa pubblicazione.

A partire dal lontano 2000, Cristian ha fattivamente contribuito alla crescita di una nidiata di musicisti, poeti e commediografi, tutti accomunati dalla passione per la nostra, e la loro, lingua materna che, piuttosto riduttivamente, si continua a definire dialetto. Non sono estranei alla forgiatura degli artisti sfornati da questa calda fucina di talenti, i fratelli valtrumplini Piergiorgio e, soprattutto, Charlie Cinelli ormai notissimi, non solo nel Bresciano, per il loro ingegno, la fantasia e l’indiscussa attitudine musicale e vocale. Il CD, infatti, non poteva aprirsi che con una composizione di Charlie, “Primaéra”, tratta da una poesia, “Pan stindìcc”, della decana dei poeti vernacolari bresciani, Elena Alberti Nulli che non ha alcun bisogno di presentazione tanto è conosciuta. Dalle melodie descrittive del cantautore saretino, alla “Serenàda” un po’ alla buona che, sotto il portico di una cascina semplice e disadorna, l’innamorato Sergio Minelli, musicando il testo di Angelo Comparcini, intende fare alla sua bella, sperando almeno, alla fine, di non ricevere un secco rifiuto dalla donna, non ci corre molto. Un altro amore infelice ormai finito, musicato e cantato dalla Cantina di Ermete, è invece quello descritto da Fabrizio Galvagni di Vobarno in cui il protagonista affida le sue ultime speranze ad una “Telefonàda”. Seguendo lo stesso filone che descrive il dolore e la condizione umana ma in modo più intimista e introspettivo, ecco i vincitori del I e del II premio del concorso di poesia “El piò enVèrs” del 2017. Rispettivamente Dario Tornago con “El mé ciós” e Giancarlo Sembinelli di Vione con “El fià de la tèra”, le cui composizioni sono state magistralmente messe in musica e cantate dal veterano Daniele Gozzetti e da Alessandro Ducoli. Non appare molto ottimista ma, forse, soltanto per il futuro che incombe, Renato Laffranchini di Lonato. “Vàrde pö el lönàre” esclama, ma, fortunatamente, la musica e il canto di Roberto Guarnieri ce lo riconciliano in toto. Non lascia cadere l’argomento Armando Azzini di Rezzato interessato a “La müzüra del temp” che il duo Bressanova stempera con la sua musica latina, tranquilla ed avvolgente.

Di tutt’altra ispirazione, il ritmo musicale impresso dai Selvaggi Band a “Bala Bala” il testo poetico, ricco di mistero e fantasia della cazzaghese Loredana Jole Scarpellini. Oltre al sonoro richiamo alle saghe fatate scozzesi, si coinvolgono le stròleghe e, addirittura, la luna. Il satellite della nostra vecchia madre terra è tirato in ballo anche da Lina Bazzoni che, di punto in bianco, esclama: “L’è burlàt zo la lüna” ma, prima che si diffonda il panico, i Malghesetti prendono di petto la situazione e, con voci e musica distensive e appropriate che sembrano venire d’Oltralpe, svolgono pian piano la matassa, restituendo alla poesia di Lina tutta la sua linearità lirica. Un sogno triste e macerante, descritto poeticamente da Velise Bonfante di Rivoltella, sembra invece avvolgere nelle sue spire Caio de Ro che osservando “El bicér” che sorregge, vede, attraverso il vetro trasparente, la sua vita passargli accanto. Dopo ogni tragedia viene la commedia dicevano gli antichi ed ecco pronta, come contrasto, una composizione lieve e soave che descrive il volteggiare lento dei fiocchi di neve che danzano nell’aria e si posano sui vetri appannati dal freddo. “Tre falde de néf” è il titolo della lirica di Marco e Tom Gatti, un tempo librai in piazza Duomo, musicata e cantata, come si conviene, dal gruppo dei Macc de le ùre. Una band che alterna concerti ad apparizioni televisive, è quella camuna de I Lùf di Dario Canossi, che si esibiscono, con tutta la musicalità e l’energia di cui sono capaci, nell’illustrazione della poesia di un altro camuno Angelo Giovanni Trotti di Monno. Il titolo “Le quàter meraviglie del mond” con sottotitolo “Al büs de ‘l cül de ‘l mónd”, può apparire bizzarro o curioso ma gli artisti che svolgono il compito di elevare il nostro spirito e sollevarci dal piattume e dal conformismo, vanno accettati così come sono.

Dopo la canzone iniziale di Charlie Cinelli, si torna alla sua meritoria famiglia ed ecco apparire, come d’incanto, Piergiorgio detto Cinilì, il più giovane dei fratelli Cinelli che dimostra con “Bazàda con me ‘ntéza” che, alla nascita, i geni musicali non li ha presi tutti Charlie ma ne ha lasciati, e in misura abbondante, anche al fratello. La poesia è di Giuliana Bernasconi ma nelle mani di Piergiorgio la lirica si trasforma e raggiunge livelli musicali difficili da conseguire anche per acclamati artisti televisivi.

Ora è proprio il caso di dire, come gli antichi, dulcis in fundo. Questo avveniva anche con i burattinai di un tempo i quali, dopo la rappresentazione della complessa vicenda che aveva visto il trigozzuto Gioppino (Jupì), raddrizzare tutti i torti a forza di canèlade sul groppone dei cattivi, mettevano in scena la farsa finale in cui c’era da sbellicarsi dalle risate. In “La ciàf”, Charlie Cinelli dipinge e colora, da par suo, una vicenda comica vera, avvenuta a Brescia presso la Casa della serratura di Andrea Sorio. Autori del testo sono proprio il titolare Andrea Sorio e lo stesso Charlie che cura anche la parte musicale e tutto ciò che serve. Chi vuole conoscerla, gustarla e divertirsi non deve far altro che ascoltare il CD. Ringraziamo Fond Asm, Fond Cogeme, Centrale del Latte, Banca Valsabbina , Il Libraccio e Sorio Casa della Serratura senza i quali questo progetto non vedrebbe la luce ! Il cd che sarà in tutte le edicole di Brescia e provincia a partire dal 6 dicembre al costo di € 10,00 compreso di libretto di 22 pagine con testi e storie degli autori , verrà presentato dal vivo Domenica 2 dicembre h 16.00 presso il teatro della parrocchia di San Giovanni Evangelista -Contrada San Giovanni , 12 in centro storico . Ingresso € 6,00 posto unico .La Biglietteria sartà aperta dalle h 14.00 . Per info 335 7797944 dopo le 18.00 .

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