Auto rubata alla Mille Miglia, famiglia nomade in manette: la figlia di 7 anni faceva da palo

La bambina, d’intesa con la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni, è stata tolta al nucleo familiare ed affidata ad una comunità

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L'auto Alfa Romeo storica 6C 2500 Sport Cabriolet, Touring Superleggera
L'auto Alfa Romeo storica 6C 2500 Sport Cabriolet, Touring Superleggera

La Polizia di Stato di Brescia, a seguito di indagini dirette dalla Procura della Repubblica (dottor Antonio Bassolino), ha arrestato – in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip Elena Stefana – due pregiudicati di origine nomade. Un terzo soggetto, invece, è stato colpito dalla misura cautelare dell’obbligo di dimora a Brescia.

Si tratta di componenti dello stesso nucleo familiare (marito, S.S. di 48 anni; moglie, B.M. di 39 anni; figlio, B.S. di 19 anni)  ritenuti gli autori del furto della preziosa Alfa Romeo storica 6C 2500 Sport Cabriolet, Touring Superleggera, con targa olandese (valore stimato in oltre un milione di euro), rubata a Brescia il 13 maggio 2018, poco prima dell’inizio della nota gara per auto d’epoca “Mille Miglia”.

Le indagini – condotte dai poliziotti della Squadra Mobile con la collaborazione della locale Sezione della Polizia Stradale attraverso l’analisi delle immagini delle telecamere cittadine, dei varchi e dei transiti autostradali, le analisi del traffico telefonico e le intercettazioni – hanno permesso di ricostruire tutte le fasi del furto, accertando che i ladri, dopo aver sganciato il carrello a bordo del quale era custodita l’auto storica, con l’ausilio di un furgone preceduto con funzioni di staffetta da un’altra auto, si sono allontanati dalla città imboccando l’autostrada.

Con la stessa ordinanza, ai tre indagati sono stati contestati anche ulteriori furti di auto e a bordo di auto, commessi nei mesi successivi, per lo più nei comuni del lago di Garda affollati dall’afflusso dei turisti.

L’analisi dei filmati e le intercettazioni telefoniche hanno fatto emergere, inoltre, un’ulteriore condotta aberrante degli indagati: in occasione di tutti i furti contestati, i coniugi hanno portato con loro anche la figlioletta di 7 anni, inducendola, in alcuni casi, a svolgere anche funzioni di palo.

La bambina, d’intesa con la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni, è stata tolta al nucleo familiare ed affidata ad una comunità.

 

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