Migliaia di condivisioni e di commenti spontanei. E’ ormai un tormentone del web la conversazione tra una volontaria bresciana – impegnata da quasi un decennio nelle adozioni di cani – e un utente interessato ad adottare un giovane esemplare di Border Collie.
Una conversazione dai toni surreali, infarcita di errori grammaticali con le “h” quasi sempre fuori posto. Che ben presto si trasforma in burla, dimostrando come spesso chi vuole adottare un animale lo fa con leggerezza e senza cognizione di quanto sta facendo.
Quando, infatti, la volontaria – a precisa domanda – spiega scherzando di voler spedire il cane in una scatola (chiusa) tramite corriere, la persona interessata ad adottare l’animale non fa una piega e continua a chiedere con insistenza quando sarebbe partita la “merce”. Nessuna reazione particolare anche quando la volontaria afferma che l’animale è stato restituito dal corriere perché si è rotto durante la consegna e di voler comunque procedere a una nuova spedizione con un migliore imballaggio, “risarcendo” il destinatario con una batteria di pentole in acciaio inox.
Solo quando capisce che l’animale si è rotto una zampa e “ne ha solo tre” – come leggerete qui sotto – il presunto cliente desiste, deluso, dall’ordine. E’ tutto vero, pare. E c’è da ridere. O meglio: piangere dal ridere.
IL CANE IN SCATOLA: LEGGI L’INTERA CONVERSAZIONE