Sgombero delle casette di via Gatti, minacce e scontri durante il consiglio

Gli occupanti hanno inveito contro gli esponenti della Lega, obbligando il presidente Cammarata a sospendere la seduta

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Momenti di tensione durante il consiglio comunale di ieri
Momenti di tensione durante il consiglio comunale di ieri

E’ stato quasi scontro, ieri, in consiglio comunale sull’interrogazione della Lega riguardante le casette occupate di via Gatti, con richiesta annessa di sgombero. Nel pubblico, infatti, era schierata qualche decina di occcupanti e alcuni militanti di Diritti per tutti, che – durante l’intervento della consigliera Michela Fantoni – si sono improvvisamente scaldati, iniziando a inveire contro i rappresentanti del Carroccio.

A quel punto il presidente del consiglio Roberto Cammarata ha invitato i vigili a riportare la calma in aula. E poi ha sospeso la seduta. La discussione è ripresa, ma anche gli animi del pubblico sono tornaati a scaldarsi. Nuova sospensione, con il confronto che è ripartito solo quanto gli abitanti delle casette hanno abbandonato la Loggia.

Le casette (ex prefabbricati utilizzati dagli operai dei cantieri della metro) sono occupate dal 2013 (giunta Paroli) ed erano state successivamente cedute al comune di Brescia da Astaldi al prezzo simbolico di 50 euro. La Loggia ha comunque dichiarato di voler procedere allo sgombero, trovando un nuova occupazione per i 45 occupanti, ma per ora non ci sono date.

“Amici, avete suggerimenti su cosa dire ai ragazzi di Diritti per Tutti (doveri per pochi) e al Magazzino 47? Io al momento invio solo un grosso abbraccio”, ha commentato il capogruppo leghista Tacconi sul suo profilo Facebook, riportando il passaggio di un articolo in cui si parla di minacce al suo indirizzo e di offese all’ex candidato sindaco dell’estrema destra Laura Castagna.

“Parlano di ‘diritti per tutti’ ma di diritti per me oggi in Consiglio Comunale ce ne sono stati un gran pochi”, ha aggiunto Castagna in una nota. “Sono stata insultata, derisa, beffeggiata e filmata contro la mia volontà – continua – e tutto perché ho un pensiero differente da loro, ma è questo il fascismo, il proibirmi di essere ad un Consiglio Comunale ad ascoltare in maniera tranquilla quello che viene detto. Addirittura sono dovuta essere scortata dalle forze dell’ordine per aver salvo la mia incolumità.  È intollerabile che vi sia un “razzismo” tale nei confronti di chi ha Un ideologia differente dalla loro. Sono talmente privi di argomentazioni valide che gli restano solo gli insulti. Questi personaggi erano talmente agguerriti che anche i vigili stessi hanno avuto difficoltà a mandarli fuori dall’aula.  Mi auguro – conclude Castagna- che questo clima di odio e cattiveria nei confronti di chi la pensa diversamente abbia un fine, soprattutto perché è ora di finirla di permettergli tutto, basta essere “violentati” verbalmente da questa gente, basta è ora di finirla”.

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