Acque Bresciane, nel 2017 restituiti al territorio 48 euro per ogni bresciano

La società di Gianluca Delbarba ha reinvestito il 6,7 per cento del valore aggiunto generato, restituendo dunque il 93,3 per cento agli stakeholder

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Sa sinistra: Ferrata, Delbarba, Mazzoni e Tira
Sa sinistra: Ferrata, Delbarba, Mazzoni e Tira, foto BsNews

Ben 48 euro restituiti al territorio, sotto forma di investimenti, per ogni abitante. A fronte di una media del Nord Italia di soli 33. E’ questo uno dei dati che saltano all’occhio del primo bilancio di sostenibilità di Acque Bresciane, presentato questa sera – dalle 18 – nella sala della biblioteca del dipartimento di Economia dell’università di Brescia, in via San Faustino.

Un appuntamento a cui erano presenti, oltre al presidente Gianluca Delbarba, il rettore dell’ateneo Maurizio Tira, Luigi Ferrata (Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile) e Tiziano Mazzoni (direttore Ambiente di Utilitalia).

“Nel 2020 vorremmo fare anche noi un bilancio di sostenibilità”, ha annunciato il rettore della Statale Maurizio Tira nella sua introduzione. E aggiunto “sono sicuro che avremo una partnership, magari sul centro di ricerca per lo sviluppo sostenibile”. Poi la parola è passata ai dati.

Nel 2017 Acque Bresciane – società a totale controllo pubblico che si occupa di gestire gran parte della rete idrica della Leonessa – ha reinvestito il 6,7 per cento del valore aggiunto generato, restituendo dunque il 93,3 per cento agli stakeholder: gli 89 Comuni soci, con una popolazione complessiva di circa 500mila abitanti. Ma il piano quadriennale 2016-2019 prevede un monte investimenti di 58 milioni, di cui 36 per fognature e depuratori e 22 per il settore acquedotti. I progetti principali riguardano l’ampliamento dei depuratori di Paratico (8 milioni), di Palazzolo sull’Oglio (2,8 milioni) e di Flero (1,4 milioni).

Tra gli altri numeri (aggiornati al 2018) vanno citati i 70 milioni di fatturato, il milione 700mila euro di utile, i 241 dipendenti, i 3.500 chilometri di rete acquedotti gestita, i 76 milioni di metri cubi di acqua potabile prelevata, i soli 35mila euro percepiti come compenso dagli amministratori e l’attività formativa nelle scuole, che lo scorso anno ha coinvolto circa 1000 studenti. Ma anche valori medi superiori al 93 per cento (e ben suoeriori alla media nazionale) nelle indagini sulla soddisfazione della clientela.

“Siamo nati da Acque Ovest Bresciano, a cui a fine anno si è aggiunto il ramo d’azienda di Garda Uno – ha commentato Delbarba – avremmo potuto aspettare di essere più strutturati per presentare un bilancio di sostenibilità, ma abbiamo deciso che questa società ha un compito talmente importante da imporci di raccontare da subito cosa è stato fatto. In questo progetto ci sono grandi potenzialità: nei prossimi anni cercheremo di svilupparle e raccontarle”.

La mappa dei Comuni bresciani serviti da Acque Bresciane
La mappa dei Comuni bresciani serviti da Acque Bresciane
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