Sivieri (Apindustria): il governo? Non si può solo criticare, serve il dialogo

Il presidente, durante una conferenza stampa convocata oggi al ristorante Hosteria di Sant'Eufemia, ha raccontato le posizioni dell'associazione sui temi d'attualità

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Douglas Sivieri, presidente di Api, foto da ufficio stampa, www.bsnews.it
Douglas Sivieri, presidente di Api, foto da ufficio stampa, www.bsnews.it

(a.t.) “Il governo non si può soltanto criticare, come stanno facendo alcuni: bisogna avviare un confronto. Questa è l’unica maniera di ottenere qualcosa”. A dirlo è stato oggi il presidente di Apindustria Brescia, Douglas Sivieri (51 anni), durante una conferenza stampa convocata al ristorante Hosteria di Sant’Eufemia – alla presenza della guida del gruppo giovani Paolo Vismara – per dialogare con i rappresentanti di tutte le testate bresciane (Bresciaoggi, Corriere, Voce del Popolo, Giornale di Brescia, Radio Vera e il Giorno).

Un’occasione che – secondo tradizione – è servita soprattutto per fare il punto sulle attività e le posizioni dell’associazione. Di seguito riassumiamo brevemente quanto emerso.

LA SFIDA DEL DIGITALE

Nell’ambito del progetto Apindustria digitale, anche per rispondere alle esigenze manifestate dagli associati, Api darà vita il prossimo anno a un percorso formativo interno di tre o quattro incontri – organizzati in collaborazione con Hpn – sui temi della digitalizzazione e dell’innovazione di processo.

IL RAPPORTO CON LA POLITICA

Tra le richieste principali degli associati c’è quella di aprire un confronto diretto con la politica e chi ha in mano i processi decisionali. “Oggi”, ha detto Sivieri, “abbiamo ottimi rapporti con l’assessore regionale Alessandro Mattinzoli e col vicecapo di gabinetto del Mise Girgis Sorial (ex deputato M5S, ndr). Il nostro compito è proprio quello di fare da trait d’union tra imprese e istituzioni. Vorrei esistesse anche un interlocutore politico per le Pmi“.

IL GIUDIZIO SUL GOVERNO

“I governi”, ha detto Sivieri, “rappresentano il Paese sulla base della volontà popolare. Capisco più la posizione di Confindustria che quella ipercritica di Confartigianato. Per noi alcune cose sono positive, come l’iperammortamento e la deducibilità degli investimenti per l’innovazione. Abbiamo dubbi in più sulla formazione 4.0, ma ci è stato detto che sarà rivista. Poi, certo, vorrei togliessero l’Imu sui capannoni e accettassero la proposta di destinare il reddito di cittadinanza alle imprese. Ma bisogna avere rispetto del governo in carica: dire sempre di no non funziona, il dissenso deve essere sempre finalizzato al dialogo. A questo governo, comunque, riconosco una volontà e voglia di fare”.

IL RILANCIO DEL SISTEMA BRESCIA

“A Brescia viene utillizzata troppo spesso la parola sistema: la Leonessa dovrebbe scegliere due o tre cose e farle davvero. Inoltre il modus operandi dovrebbe essere rivisto. Il problema di Brescia è che è troppo chiusa in se stessa ed autoreferenziata. Dovrebbe fare sistema davvero, ma ciò implica anche il fatto che qualcuno rinunci a qualcosa”, ha detto Sivieri.

“Brescia – ha quindi aggiunto – ha due università, 12 associazioni, 15mila imprese registrate alla Camera di commercio quando quelle iscritte alle associazioni sono forse 2mila: la realtà è troppo parcellizzata. Del Bono mi piace, ma credo non abbia ancora completato la sua missione. Bisogna scegliere su cosa puntare per il prossimo decennio – penso ad esempio alla cultura e il turismo, anche se non è compito mio dire cosa – e qualcuno deve fare da guida in questo processo”.

IL NUOVO STADIO

“Ho incontrato gli australiani: quella del nuovo stadio è un’idea per far fare un passo in avanti alla città. Personalmente ho visto solo il rendering e mi è piaciuto”.

IL PROSSIMO CONGRESSO DI API E IL FUTURO DI SIVIERI

Il rinnovo delle cariche, ha spiegato Sivieri rispondendo alle domande dei giornalisti, è previsto per maggio 2020. “Alla fine di questa esperienza mi piacerebbe restare a disposizione del mondo associativo, ma la premessa è che sono un’anima libera e sono uno che se non gli fai fare quello che gli piace non la fa”, ha detto il presidente di Api, “anche per questo non sono attirato dalla carriera politica: non sono la persona adatta”. “Resta la Camera di commercio”, ha fatto notare una giornalista: “Ho il profondo desiderio di restare in azienda ma mi spiacerebbe buttar via l’esperienza di questi anni”, ha replicato Sivieri.

 

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