Morì nel sottopasso allagato: a processo un dirigente di Anas

L'uomo è accusato di omicidio colposo, aggravato dalla violazione delle norme sulla disciplina della circolazione stradale

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Avrà luogo nei prossimi giorni l’udienza del processo per la morte di Sara Comaglio, la ragazza di 22 anni che nel 2012 perse la vita in un incidente nel sottopasso sulla 45 bis a Prevalle.

Da quasi sette anni la famiglia attende di trovare un colpevole per la scomparsa della giovane, originaria di Muscoline ma residente a Gavardo e in forza alla polizia locale di Gussago.

Il sottopasso dove Sara morì si allagò in pochissimi minuti e la sbandata con la Fiat Punto su cui la giovane viaggiava fu inevitabile, così come lo schianto contro un’altra auto che proveniva dal senso opposto.

Ora a processo, dopo una vicenda giudiziaria lunga e tortuosa e dopo che nelle scorse settimane la famiglia ha ricevuto un risarcimento di 400 mila euro, è rimasta una sola persona: un dirigente di Anas, la società incaricata della manutenzione della strada, allagatasi in poco tempo e che secondo alcune testimonianze non sarebbe intervenuta adeguatamente e in tempo.

L’uomo è accusato di omicidio colposo, aggravato dalla violazione delle norme sulla disciplina della circolazione stradale. Il reato, proprio per via dell’aggravante, non può  cadere in prescrizione.

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