🔴 Valsabbia, continua la caccia al rapitore di Mirko Giacomini: è armato e pericoloso

Il rapimento sarebbe legato a motivi di gelosia: il marocchino pensava che l'uomo avesse una relazione con la moglie

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Proseguono senza sosta le ricerche del marocchino di 37 anni – A.H. le iniziali – che nella nottata di martedì ha rapito un operaio italiano di 45 anni – Mirko Giacomini, dipendente della Saf di Muscoline – minacciandolo con una pistola e portandolo via in auto.

LE RICERCHE DEL RAPITORE

Le battute delle forze dell’ordine, riprese stamane, si sono concentrate sui boschi nei dintorni di Gavardo, comune in cui risiede anche il rapitore (immigrato regolare). I ricercatori, inoltre, hanno deciso – durante un vertice che si è tenuto in nottata in prefettura – di fare base in una ex scuola della frazione di Villanuova sul Clisi, Berniga.

LA RICOSTRUZIONE DEL RAPIMENTO

Secondo la prima ricostruzione, il marocchino si è presentato fuori dall’azienda, fermando un collega di Giacomini e obbligandolo ad accompagnarlo in auto fino alla casa della vittima. A quel punto, con la minaccia dell’arma – secondo quanto riferito da Valle Sabbia news – lo ha caricato sul mezzo e portato fino al parcheggio del santuario della Madonna di Prandaglio, per poi addentrarsi nei boschi.

IL PRESUNTO MOVENTE

Il sequestratore sarebbe armato e pericoloso. Il rapimento sarebbe legato a motivi di gelosia: il marocchino pensava che l’uomo avesse una relazione con la moglie, italiana e dipendente della stessa azienda di Giacomini. Nelle ricerche sono impegnati i Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza con l’ausilio di cani molecolari ed elicottero.

 

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