Tornano liberi il padre e il fratello di Sana Cheema, la 26enne di origini pakistane residente a Brescia, uccisa ad aprile 2018 nel suo Paese.
Secondo quanto riferiscono i media asiatici, il tribunale distrettuale di Gujrat ha prosciolto tutti gli 11 indagati per la morte della giovane, strangolata perchè aveva detto no ad un matrimonio combinato dalla famiglia.
Il padre e il fratello di Sana, come gli altri imputati, sono stati rilasciati dal tribunale per mancanza di prove e di testimoni.
Nonostante i familiari abbiano continuato a sostenere che la 26enne fosse morta per cause naturali, l’autopsia sul corpo della giovane aveva riscontrato lesioni riconducibili ad una morte per strangolamento.