di Enrica Recalcati – Un vecchio proverbio Yiddish recita: «Colui che dona smorza il fuoco dell’ambizione di ricchezza». Ariel Schlesinger, giovane artista contemporaneo di origini ebraiche, adora il fuoco, lo sente presente nel suo spirito e nelle sue opere, ma è proprio per questo e per questo suo indefinibile, incomprensibile amore, che attraverso il fuoco riesce a smorzare ogni tentazione, ogni ambizione che porti al male. Amando con dedizione, l’anima di un artista non può che esprimere il bene coinvolgendo lo spettatore, invitando chi osserva ad entrare pian piano nel suo mondo, aiutando a comprendere quel linguaggio che altrimenti sarebbe indecifrabile.
Un invito poetico e accattivante in questa seconda mostra dell’artista presso la Galleria di Arte Contemporanea di Massimo Minini. Lo stesso Minini descrive la mostra come «…qualcosa di piccolo ed effimero che si nasconde in tonnellate di materia…ci sono studio, perizia e ingegno impiegati per costruire qualcosa di monumentale e grandioso». Lo vediamo nella prima sala, dove con i suoi 780 chili, poggia dormiente il calco, lavorato in bronzo, di un meraviglioso albero di cachi, una pianta imponente che si allarga e tocca coi rami ogni parete della stanza. Si scorge su un ramo di mezzo una flebile fiammella, un punto di fuoco mai spento. La fiamma leggera sempre accesa, l’albero pesante, sempre disteso, ci invitano a riflettere quanto sia importante ricercare in ogni evento, in ogni piccolo o grande gesto quotidiano, il lato positivo delle cose. L’ordinario diventa spunto per creare capolavori, per sorprenderci e dare così forti emozioni.
Mi avvolgo coi rami nodosi e forti, quasi scavalcando, passo alla seconda sala dove il vetro e lo specchio lavorati, puliti, incastrati fra loro diventano materia di scultura, regalando sensazioni gioiose. Grandi abbracci, piacevoli amici, partecipazione, solidarietà, esprimono incastrati in semplici, luccicanti puzzle. Nella terza sala rimbalza l’eco di un ronzio penetrante, proveniente da un vecchio proiettore 16 mm. Sul muro di fronte un filmato narra di una flebile fiammella che allargandosi rivela un ambiente più grande e sorprendente. La luce intorno alla fiammella, la fiammella nel lavabo di un ipotetico giardino, piccoli grandi oggetti, sensazioni che si dipanano, rimbalzano dilatandosi in calde, mimiche parole. Un silenzio che parla, ci ammutolisce per accendere in noi la ragione del pensiero.
Nell’ultima sala ancora specchi e vetri, puliti, laceri, incastrati fra loro in nero e blu, i due soli colori oltre alla trasparenza. Una mostra che toglie la parola per regalarci uno sguardo ampio sul mondo invisibile.
LA SCHEDA
We started with a flame di Ariel Schlesinger
Galleria Minini
Via Apollonio, 68
Dal lunedì al venerdì dalle 10,30 alle 19,30
Sabato dalle 15,30 alle 19,30
Fino al 30 marzo 2019 ingresso libero (suonare il campanello per farsi aprire)
[email protected] www.galleriaminini.it
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