Affermare senza argomentare, la nuova moda dei politici | di Elio Marniga

Ora è iniziata non la semplice mutazione antropologica, tanto paventata da quel sempliciotto di Pasolini, ma la grande mutazione genetica, stabile ed ereditabile; un momento di quella evoluzione che ci porterà ben presto non a costruire robot ma a diventare robot noi stessi

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Elio Marniga
Elio Marniga

di Elio Marniga – Hanno scritto che più di sessanta milioni di anni fa un gigantesco meteorite è, dall’alto dei cieli, precipitato sulla Terra e precisamente sulla penisola dello Yucatan. E’ stato un disastro totale: perfino i dinosauri, grandi e grossi, sono morti. Però qualcosa o qualcuno è sopravvissuto ed infatti io sono qui. Hanno anche detto che, milioni di anni dopo quella catastrofe, è comparso, qualcuno dice per “creazione continua” e altri per “evoluzione continua”, un essere che sta alla mia origine e pure a quella degli altri esseri umani, differenti l’uno dall’altro ma tutti uguali.

Che storia la mia!

Ce n’è voluto del tempo, ma ho imparato a coltivare la terra e quindi a poter sfamare più figli che, a loro volta…adesso siamo sette miliardi. Un bel momento della mia storia fu quando cominciai a comunicare con i miei simili, prima con gesti e suoni gutturali, poi articolando suoni completi di significato e infine, proprio ieri, addirittura scrivendo, riuscendo così a parlare anche ai miei posteri.

Comunicare mi ha costretto a parlare chiaro, ad usare parole appropriate, cioè sul cui significato, i miei interlocutori ed io, concordassimo. In verità non ci sono ancora riuscito del tutto, però…In questa fase della mia esistenza ho imparato pure che, per farmi capire, ossia per farmi valere, devo usare un metodo preciso: devo sostenere le mie affermazioni con argomenti. Questo ha richiesto una evoluzione di una certa importanza perché non mi è stato semplice darmi un sistema di regole del pensiero prima e poi, di conseguenza, del linguaggio.

La mia evoluzione continua sempre più velocemente e ne sono soddisfatto. Ora non sono più nella fase primitiva della mutazione antropologica, tanto temuta da quel tizio, incontrato per caso, Pasolini mi pare si chiamasse, che, vedendo che il contadino abbandonava la polenta e il giogo dei buoi per il capretto arrosto ed il trattore esclamò, disperato, che “così non si può andare avanti. Bisogna tornare indietro e ricominciare daccapo”.

Ora ho tanta tecnica al mio servizio e io mi sono evoluto con lei; ora sono essenziale, in tutto. Il mio pensiero è diventato essenziale, proprio tecnico; ed essenziale è diventato il mio linguaggio. Non ho più bisogno, nel mio esprimermi, nel mio dire ad altri, di argomentare: devo solo affermare.

Affermare: questo è l’essenziale! Affermare senza argomentare non è mai in pericolo di contraddizione. I mezzi di comunicazione, dalla televisione agli strumenti sociali, hanno da tempo adottato questo innovativo metodo ed i politici, cioè la crema della società, ne sono diventati i migliori interpreti, anche se non da meno sono gli abitanti di facebook o di twitter.

Ora è iniziata non la semplice mutazione antropologica, tanto paventata da quel sempliciotto di Pasolini, ma la grande mutazione genetica, stabile ed ereditabile; un momento di quella evoluzione che ci porterà ben presto non a costruire robot ma a diventare robot noi stessi.

Così il nostro ciclo evolutivo sarà compiuto. A meno che un irragionevole, uno sbandato, magari uno che viene da fuori, uno dell’altro mondo…

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