È accusata di aver messo in piedi, insieme al marito già in carcere per lo stesso reato, una frode fiscale per un valore di 8 milioni di euro.
La Guardia di finanza di Bergamo ha eseguito dunque nei suoi confronti un’ordinanza di custodia cautelare.
Protagonista della vicenda è una donna di 43 anni, titolare di uno studio professionale di Romano di Lombardia e Bergamo. Con lei sono stati denunciate altre 16 persone, tra professionisti e rappresentanti legali di imprese, accusati di omessa presentazione della dichiarazione, indebite compensazioni d’imposta e bancarotta.
Le indagini, condotte dal nucleo di polizia economico finanziaria di Bergamo, hanno fatto emergere un giro di fatture false grazie a cui era stato possibile generare un finto credito Iva, utilizzato a vario titolo anche da altri professionisti in contatto con i due coniugi e con la società a loro riconducibile. Una cinquantina le società e le persone coinvolte con sede o residenza anche nel bresciano.