Multe ai centri massaggi, Acemo attacca: inefficace tassa sulla prostituzione

Con una lunga nota l'associazione Centro Massaggi Orientale sottotlinea che si tratta di un accanimento contro i centri cinesi onesti

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Massaggio, foto da Pixabay
Massaggio, foto da Pixabay

E’ polemica dopo l’annuncio dei dati delle sanzioni comminate ai centri massaggi cinesi e orientali sulla base della nuova legge regionale. Con una lunga nota, infatti, l’associazione Centro Massaggi Orientale risponde sottolineando che si tratta di un’inefficace misura antiprostituzione e di un accanimento contro i centri cinesi onesti, il cui unico risultato sarebbe quello di introdurre una tassa straordinaria sulla prostituzione.

IL TESTO INTEGRALE DEL COMUNICATO

BASTA discriminazione nei confronti dei centri massaggi cinesi e thailandesi. Il regolamento è rivolto a tutti gli operatori delle cosiddette discipline del benessere e non si evince, ovviamente, se non a mezzo delle dichiarazioni di De Corato, che sia rivolto solo agli operatori cinesi. Numericamente sono ben superiori gli operatori italiani che svolgono attività del benessere, non estetiche e non terapeutiche.

È sufficiente consultare il registro degli operatori delle discipline bio naturali presente sul sito della Regione Lombardia ma, quasi tutti questi operatori, svolgono la loro attività in appartamenti e non in locali commerciali quindi “difficili” a parere degli organi di controllo, da individuare. E poi, consideriamo che questi operatori non presentano SCIA al comune di appartenenza e, anzi, dovrebbero essere sanzionati, come previsto, con € 5.000. Si è verificato un solo caso di un operatore della disciplina dello “shiatsu”, come riportato dai giornali che, per altro controllo, è stato sorpreso nello svolgimento di un’attività di massaggi del benessere e sanzionato.

Ed è qui che scatta la DISCRIMINAZIONE!

Le dichiarazioni di De Corato o meglio gli “spot ad effetto” si focalizzano solo sull’applicazione del nuovo regolamento igienico/sanitario agli operatori cinesi per il contrasto della “prostituzione”! Ma quale contrasto! Da quando è entrato in vigore il regolamento le chiusure per “sfruttamento della prostituzione”, perché questo è il reato e non la “prostituzione”, ci risulta siano numericamente le stesse operate in passato.

Probabilmente De Corato ha trovato il sistema, a parer suo, di TASSARE quelle attività dei cinesi che lui considera di sola PROSTITUZIONE. Dalla casistica delle sanzioni da noi visionate e anche ricorse, si evince che le criticità igienico/sanitarie si riferiscono per lo più alla “rubinetteria non manuale”, alla mancanza dell’armadietto chiuso per la biancheria e alla mancanza della cassetta di pronto soccorso.

Ma lo scopo è di “fare cassa” perché i verbali comminati sono di € 5.000/10.000/15.000 e oltre, per non parlare di controlli non coordinati che si verificano nello stesso centro per sanzionare una seconda volta senza avere contezza che quel centro era già stato sanzionato. Da 10 anni chiediamo alle istituzioni della Regione Lombardia (Comune e Regione) una riqualificazione delle attività dei centri massaggi cinesi.

Negli incontri, informali, avuti anche con l’attuale assessore De Corato, delle nostre richieste è stato soltanto recepito il “decoro urbano” che però non ci risulta sia mai stato sanzionato dalla polizia locale. Le cosiddette “vetrofanie” rappresentano il primo vero impatto negativo delle attività sul territorio ma evidentemente è più semplice ”far cassa” segnalando solo la mancanza della rubinetteria “non manuale”!

Perché questo è il risultato delle operazioni condotte dalle varie polizie locali che “chiudono gli occhi” di fronte ad alcuni fatiscenti locali limitandosi a comminare la sanzione di € 5.000.

Sarebbe interessante sapere quante di queste sanzioni siano state pagate…? probabilmente chi ha la forza di pagarle è perché gli introiti dell’attività lo consentono… Quindi, ecco la NUOVA TASSA SULLA PROSTITUZIONE. Dai dati di De Corato 351 centri controllati e sanzionati solo 178… i 173 restanti hanno rispettato il nuovo regolamento? Non dimentichiamo che nessun comune della Lombardia ha preavvisato queste attività dell’entrata in vigore del regolamento e pertanto pare improbabile che 173 si fossero adeguati alla nuova normativa.

A.CE.M.O.
Associazione Centri Massaggio Orientale
Vicepresidente
(Francesca Casu Cavallo)

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