Contemplazioni: i visionari. Arrivabene, Serafini, Gnoli, Inzerillo e Pesce | MOSTRAMI UNA MOSTRA/72

Questa è la quarta, affidata alle mani e alla sensibilità ecclettica di Vittorio Sgarbi col suo team. Dopo Giotto, De Chirico, la Follia e Italianissima approda al MuSa di Salò una bissa piena di esperienze artistiche, creative ed emozionanti

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Contemplazioni: i visionari. Al Musa di Salò, foto BsNews.it (Enrica Recalcati)
Contemplazioni: i visionari. Al Musa di Salò, foto BsNews.it (Enrica Recalcati)
Enrica Recalcati, opinionista di BsNews.it
La scrittrice Enrica Recalcati, opinionista di BsNews.it

di Enrica Recalcati – Questa è la quarta, affidata alle mani e alla sensibilità ecclettica di Vittorio Sgarbi col suo team. Dopo Giotto, De Chirico, la Follia e Italianissima approda al MuSa di Salò una bissa piena di esperienze artistiche, creative ed emozionanti.  Un tuffo nel contemporaneo della seconda metà del Novecento, in acque limpide, torbide, a volte oscure e proprio per questo mistiche e misteriose, tali da scavare nell’intimo dell’osservatore.

L’esposizione, che gode della direzione artistica di Giovanni Lettini, Sara Pallavicini e Stefano Morelli, è un susseguirsi di scatole magiche aperte una dopo l’altra nelle belle sale, laccate e decorate con resine Gobbetto (sponsor tecnico dell’iniziativa), nel museo amato e voluto da Giordano Bruno Guerri, direttore del MuSa.  Cinque sezioni, ognuna dedicata ad un artista contemporaneo.  Agostino Arrivabene, colto alchimista dell’immagine mitologica, capace di produrre colori hand-made e quadri da togliere il respiro si dipana dall’atrio della mostra alle prime sale. Un impatto fortissimo, antipasto che fa presagire quanto ricco di emozioni possa essere l’intero menù.

“Iera(Sacra)”, smalto in oro su legno fossile, il volto solenne, un fascino capace di captare anche l’occhio meno agile. Un susseguirsi d’immagini forti, olio su lino, grafite e lumeggiature in tempera bianca, carta da lucido per realizzare opere a tema mitologico come “Athena”, “Eliadi”, “I sette giorni di Orfeo”, “Nŷx”. Le pitture che diventano sculture come “Sub-dolo”, le capre siamesi, una bianca e una nera, realizzate con inserti tassidermizzati, soggetto molto amato da Vittorio Sgarbi, come il noto quadro “Paesaggio con capre” ammirato nella mostra “Gli animali nell’arte”. Luigi Serafini ripropone l’orto notturno con luna crescente, esposto nel padiglione EatItaly all’Expo 2015, una “Persephone C.”, donna carota davvero strabiliante. Serafini si ispira al suo Codex Seraphinianus, fantaenciclopedia uscita, come coniglio bianco, dal suo cappello creativo.  Dalla notte al giorno, un abbaglio di luce, una stanza che rivela un universo esistenziale ricco, ma schematico, scandito nelle opere di Domenico Gnoli, artista scomparso nel 1970.  Gnoli, figlio d’arte: «Sono nato sapendo che sarei stato pittore, perché mio padre, critico d’arte, mi ha sempre presentato la pittura come l’unica cosa accettabile. Mi dirigeva verso la pittura italiana classica, contro cui reagii ben presto, ma non ho potuto dimenticare il sapere e la pratica del Rinascimento».

Di Domenico Gnoli “Buste en Vert” e “Le Comedien”, dove va ammirato il bello dei dettagli.  Con carta da parati damascata rosso e oro in un corridoio barocco Cesare Inzerillo, propone scheletri e mummie, visibili da oblò, ispirati agli ambienti siciliani dei Cappuccini. Inzerillo rappresenta una realtà sfigurata dalla morte e dai suoi rituali. Il filosofo dell’arte Gaetano Pesce che pone domande curiose e anticonformiste attraverso gli oggetti che crea.  «L’uso quotidiano uccide l’oggetto d’arte?» ci chiede e poi risponde con “Up vestita”, piccola copia di quella “nuda” esposta in Piazza Duomo a Milano. Incredibile la poltrona dall’aspetto comodo e accogliente nelle sue forme da maggiorata anni ’50.  Pesce nella sua poliedricità artistica propone anche “Profilo di ghiaccio”, racconta la diversità di un autore e la sua incoerenza e poi “Skin architecture”, trasparente manifesto poetico.  Nell’ultima sezione, la “Civica Raccolta del Disegno” di Salò a cura di Anna Lisa Ghirardi, mette in mostra una prestigiosa selezione di disegni. “Face to face” con venticinque volti e due sculture, per ritrovare e svelare quel sentimento di ricerca e spontaneità tipico dell’opera disegnata.

LA SCHEDA

Contemplazioni: i visionari. Arrivabene,Serafini,Gnoli, Inzerillo e Pesce

MuSa, Via Brunati, 9  Salò (Bs)

Dal 9 aprile all’8 dicembre

Aperto dal lunedì alla domenica

Dalle 10 alle 19

Aperture straordinarie: 1 maggio, 2 giugno, 15 agosto, 1 novembre, 8 dicembre

Biglietto intero 14 euro, ridotto 11 euro, riduzioni per gruppi, scuole e famiglie, omaggio disabili

Parcheggio a pagamento con accesso diretto alle sale

Possibile fotografare senza flash

Ingresso consentito ai cani con guinzaglio

Facilmente accessibile (presenza ascensori) ai disabili

[email protected]   0365 20553

www.contemplazioni.it

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