Depuratore del Garda, Ceruti (Lega): Alghisi ora coinvolga i Comuni

L'esponente del Carroccio attacca: "Il presidente della Provincia, preso dall'idea di far realizzare il progetto, ha ritenuto di omettere alcuni passaggi?"

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Francesca Ceruti, foto da Facebook

La Lega in Regione Lombardia parte attiva sulla questione del depuratore del Garda. “L’interessamento da parte di Regione come assessorato al territorio è avvenuto su richiesta dei consiglieri bresciani, tra cui la sottoscritta, non avendo la Regione un potere di intervento diretto. E per questo voglio ringraziare l’assessore regionale Pietro Foroni per la disponibilità ai vari tavoli tenutisi a Milano e a Brescia. Il nostro coinvolgimento deriva dal fatto che vogliamo aiutare il territorio a risolvere la questione legata alla realizzazione del depuratore, che prevede il collettamento di diversi paesi e la sistemazione della questione legata alla condotta sublacuale”.

“Purtroppo”, continua Ceruti, “su questo progetto da anni gli amministratori locali stanno cercando inutilmente di avere informazioni laddove le stesse sono mancate. Posso portare la mia testimonianza: quando ero sindaco di Remedello ho chiesto di visionare la documentazione quando ancora si ipotizzava di costruire il depuratore a Visano, senza ottenere riscontri positivi. Quando le informazioni sono poco chiare ed è evidente la resistenza a fornirle si rischia di creare malcontento e si ingenera sospetto sulla bontà delle opere. La situazione si è protratta per anni e ora che si inneggi alla necessità di intervenire sulla condotta sublacuale ‘per evitare danni al lago’ francamente mi pare strumentale alla volontà di eseguire un’opera indipendentemente dalle richieste del territorio”.

“Non nego”, continua il consigliere leghista, “la necessità di eliminare la condotta sublacuale ma non è nemmeno giusto sacrificare e penalizzare altri territori. Quanto richiesto dagli amministratori, francamente più che legittimo, è solo di conoscere nel dettaglio il progetto e le sue ricadute sui rispettivi territori. I sindaci sono autorità sanitarie e in caso di malfunzionamenti o altro sarebbero direttamente responsabili. Ritengo quindi imprescindibile un loro coinvolgimento”.

Il presidente della provincia Alghisi”, spiega ancora Ceruti, “dice di aver interpellato i sindaci ad inizio anno. Lo avrà fatto ma di certo non tutti quelli interessati al progetto, dato che da Montichiari scendendo per l’asta del Chiese sino al mantovano nessuno è mai stato coinvolto, nonostante si sia costituito nel 2016 un comitato apposito di amministratori. Devo pensare che il presidente della Provincia, preso dall’idea di far realizzare il progetto, abbia ritenuto di omettere alcuni passaggi, che ritengo fondamentali nel confronto tra le parti e nel rispetto di chi amministra un territorio e si trova a dover dare risposte ai propri cittadini?”

“Che sia trascorso troppo tempo è evidente a tutti ma che sia stato impiegato non nel migliore dei modi forse è da ammettere. Per questo suggerisco di evitare di perderne ancora con sterili polemiche”, conclude Ceruti.

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