Merce falsa venduta su Facebook, due centri produttivi nel bresciano

Gli indagati acquistavano i prodotti falsi ma camuffati in Turchia e in Cina e poi li assemblavano e rivendevano in Italia tramite internet, soprattutto attraverso Facebook

0
Guardia di Finanza
Guardia di Finanza

Venivano confezionati proprio a Brescia i capi di abbigliamento e gli accessori sequestrati dalla Guardia di Finanza di Bologna nell’ambito dell’operazione “Macumba”, che ha portato all’individuazione di 26 persone indagate per associazione a delinquere finalizzata all’importazione, produzione e commercializzazione di prodotti contraffatti.

Secondo quanto emerso durante le indagini – che hanno condotto al sequestro di mezzo milione tra capi di abbigliamento, accessori, etichette, e macchinari – gli indagati acquistavano i prodotti falsi ma camuffati in Turchia e in Cina e poi li assemblavano e rivendevano in Italia tramite internet, soprattutto attraverso Facebook. Una volta venduti venivano inviati all’acquirente per posta (si sta procedendo anche all’individuazione degli acquirenti che potrebbero essere sanzionati per l’acquisto di merce contraffatta).

I capi, che riproducevano brand di Louis Vuitton, Chanel, Gucci, Lacoste, Ralph Lauren, venivano confezionati e marchiati in due stabilimenti bresciani gestiti da senegalesi residenti in provincia di Brescia.

 

La newsletter di BsNews prevede l'invio di notizie su Brescia e provincia, sulle attività del sito e sui partner. Manteniamo i tuoi dati privati e li condividiamo solo con terze parti necessarie per l'erogazione dei servizi. Per maggiori informazioni, consulta la nostra Privacy Policy, che trovi in fondo alla home page.

Lascia una risposta (la prima volta la redazione deve accettarla)

Per favore lascia il tuo commento
Per favore inserisci qui il tuo nome