Stampare fotografie: l’amore per il metodo vintage non ha prezzo

Nell'era digitale, dove lo smartphone domina ogni nostra attività c'è ancora un manipolo di coraggiosi che si affida ancora ai vecchi metodi

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Foto vintage, immagine da Pixabay

Nell’era digitale, dove lo smartphone domina ogni nostra attività, c’è ancora un manipolo di coraggiosi che facendo a meno dell’immediatezza delle foto fatte con il telefonino, si affida ancora ai vecchi metodi, ovvero stampa le foto, non le scarica su una chiavetta e non le guarda su un display, ma se le porta a casa in formato cartaceo, fiero di non cedere e di non rinunciare ai ricordi che si possono tenere tra le mani. Davvero ci sono ancora persone che vanno dal fotografo a sviluppare le foto? Si.

Realtà e spazio virtuale

Sfogliare un album vecchia maniera non ha prezzo, l’emozione è totalmente diversa, imperdibile, unica. E’ il classico rigetto dell’uomo quando raggiunge l’apice della tecnologia nell’epoca in corso. Tutto troppo facile, veloce, semplice, tutto regolato da click, da download, upload, archiviazione, ed ecco che l’album virtuale sta lì…fluttua tra l’essere esistente e virtuale al tempo stesso, perso in una dimensione nella quale non possiamo accedere, ma solo guardare da fuori. Scatta cosi il bisogno dei “ vecchi tempi” quando c’era l’attesa nel negozio di fotografia, quando i nostri momenti più belli prendevano corpo nella camera oscura e poi arrivava l’attimo magico di portarci a casa quelle foto ancora calde.

Un mondo di fotografie

Oggi il senso di fare foto è stato stravolto proprio dallo smartphone e dai social, se alcuni decenni fa fare foto era un evento importante e anche non accessibile a tutti, oggi si fotografa tutto, anche il superfluo, in un miscuglio di momenti importanti e piccole cose senza importanza che vengono immortalate cosi tanto per fare. Oggi ci si approccia alla fotografia in modo serio solo se abbiamo necessità di rivolgerci a un fotografo industriale, magari per foto della nostra azienda o macchinari, insomma a scopo professionale, o per shoot fotografici di eventi famigliari, come matrimoni, funerali e cose del genere. Per il resto scattiamo migliaia di foto da soli con il telefono che poi si accumulano in memoria senza infamia e senza gloria.

Le necessità concrete

Infine volendo parlare di foto, possiamo affermare che da quando la macchina fotografica fu inventata, l’uomo non ha mai smesso di provare meraviglia e emozione per il magico apparire di sé stesso su un pezzo di carta lucida o sul display di un dispositivo elettronico. E aldilà delle necessità concrete di carattere tecnico, amministrativo, industriale o professionale che dir si voglia, fotografare la nostra vita è sempre un rito meraviglioso, un’avventura. Sorrisi e gioie che restano immutate.

Selfie, social e vecchi metodi

Le foto riempiono le nostre giornate, con l’avvento dei social e dei “selfie” la foto è diventata uno stile di vita, un accessorio quotidiano; un’esplorazione continua dell’essere umano che da sempre desidera padroneggiare il tempo che scorre. E cosa c’è di meglio di una foto che lo cattura e lo ferma per sempre? Ecco perché c’è chi ancora sviluppa le foto dal fotografo e si porta a casa un pezzo di vita che nulla e nessuno potrà cambiare.

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