Beccalossi: ludopatia killer, ma lo Stato pensa a record Superenalotto

"E' un dato di fatto che si pensi solo a far cassa ignorando i danni devastanti del gioco d’azzardo quando diventa una malattia”

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Viviana Beccalossi
Viviana Beccalossi
Un delitto con l’assurdo movente della ludopatia proprio nei giorni in cui non si parla d’altro del montepremi record del superenalotto. Non arriverò mai a dire che episodi come quello accaduto a Reggio Calabria siano dovuti all’irresponsabilità dello Stato, ma è un dato di fatto che si pensi solo a far cassa ignorando i danni devastanti del gioco d’azzardo quando diventa una malattia”.
Lo dichiara Viviana Beccalossi, consigliere regionale della Lombardia (Gruppo Misto) e promotrice, nel 2013, della prima legge regionale per il contrasto al gioco d’azzardo patologico, commentando il delitto avvenuto ieri a Reggio Calabria, dove un cittadino filippino avrebbe ucciso la titolare di una tabaccheria perché ‘colpevole’ delle sue perdite al gioco.
“Ancora una volta –prosegue Viviana Beccalossi- siamo sottoposti a un bombardamento mediatico che mira ha illudere la gente promettendo vincite milionarie, mentre il dramma della ludopatia emerge solo quando capitano fatti gravissimi come quello di ieri”.
“E pensare –conclude- che in parlamento esiste una proposta di legge della Lombardia che chiede di mettere un freno all’azzardo incontrollato e contemporaneamente occuparsi dei malati di gioco. Ma tra un jackpot da record e la promessa di facili vincite, è stata dimenticata nei cassetti da sei anni, anche da quel Movimento 5 Stelle che prometteva fuoco e fiamme contro la ludopatia salvo poi non fare niente di concreto, a parte qualche provvedimento pasticciato come quello sul divieto di spot”.

 

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