Si aperto subito nelle polemiche il consiglio comunale di Brescia di oggi. Dopo il minuto silenzio per ricordare la scomparsa di Agape Nulli Quilleri e il rinvio in commissione della discussione sull’emergenza Caffaro, infatti, a tenere banco è stato il patrocinio dato dal Comune di Brescia all’ultima edizione del Brescia Pride, che si è tenuta a giugno.
Il consigliere di Fratelli d’Italia Giovanni Acri prima ha polemizzato per il ritardo con cui la sua interrogazione è arrivata in aula (la maggioranza ha replicato che il ritardo era dovuto all’assenza dello stesso Acri). Poi ha chiesto alla Loggia conto del patrocinio dato.
Nella sua replica, il sindaco Del Bono ha sottolineato che il patrocinio non era stato concesso alle precedeenti edizioni del Pride perché alla Loggia era stato richiesto di sottoscrivere anche il documento programmatico della manifestazione. Mentre nell’evento di giugno, ha chiarito, ciò non è avvenuto e il patrocinio è stato dato a “una grande manifestazione contro le discriminazioni per ragioni di orientamento sessuale. Si trattta di un principio previsto dalla Costituzione – ha aggiunto – Brescia non può non schierarsi contro le discriminazioni di ogni genere”
Nella controreplica Acri – citando la “famiglia naturale” – ha quindi parlato di “eccessi” della manifestazione e di “carnevalate discriminatorie verso chi la pensa diversamente, oltre che offensive verso la religione cattolica”.