Carlo Pagani: la Riscoperta della mano sinistra | MOSTRAMI UNA MOSTRA/83

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Carlo Pagani: la Riscoperta della mano sinistra, foto BsNews.it (Enrica Recalcati)
Enrica Recalcati, opinionista di BsNews.it
La scrittrice Enrica Recalcati, opinionista di BsNews.it

di Enrica Recalcati – Il 2 novembre in Aab è stata inaugurata la mostra dei disegni di Carlo Pagani la Riscoperta della mano sinistra.  L’esposizione curata da Tino Bino, vanta un allestimento inedito, frutto di un team di lavoro, architetti e imprese con pensieri innovativi, guidati dall’architetto Giuseppe Ferrari.  Racconta la naturale tendenza dell’ingegner Pagani a usare la sinistra, inclinazione repressa da insegnanti e genitori fin da bambino. Eppure la storia è piena di mancini famosi da Giulio Cesare a Obama, da Kant a Bill Gates, da Senna a Pelè, da Mozart a Bob Dylan, da Raffaello a Picasso.  Dopo 50 anni di progetti professionali con la mano destra, il ritrovamento casuale della penna stilografica del padre fa nascere in Pagani il bisogno di fissare, con la mano sinistra, le emozioni di una vita lunga e intensa.  Le opere in mostra, ricche di simbolismi, sono un esempio di come l’arte possa aiutare nei disagi della vita e, sul piano letterario, rappresentano atomi di pensiero, frammenti, utensili, leve da dove far scaturire riflessioni.

Carlo Pagani ha trascorso l’infanzia a Brescia, in un ex convento in via Manara che era la casa del nonno. Molti i ricordi: il camino in pietra coi suoi sedili, la merenda inforcando un cucchiaio stretto nella mano sinistra, col disappunto della madre, pronta a correggere quella strana tendenza mancina.  Ma questo fu solo l’inizio di una serie di piccole violenze iniziate all’asilo dalle Orsoline, dove usare la mano del diavolo era considerata cosa peccaminosa.  Alle elementari Carlo incomincia a disegnare colla mano sinistra e, grazie ad insegnanti intelligenti, anche al liceo Calini riceve vere soddisfazioni per il talento espresso nel disegno, meno all’esame di maturità dove non fu apprezzato il disegno di un capitello corinzio.  Carlo Pagani studia a Roma, disegno al carboncino, si appassiona di teatro, rimane colpito da “Morte di un commesso viaggiatore” con la regia di Visconti, spettacolo che lo appassionerà, condizionandolo per tutta la vita.  Fra delusioni e fatti curiosi (scambiato per ladro alla Galleria Nazionale di Arte Moderna riceve come dono, con le scuse, un manifesto della mostra di Enrico Prampolini), disegna con la mano destra, senza cogliere apprezzamenti, studia ingegneria e si laurea, lavorando poi per cinquant’anni su progetti professionali eseguiti con la mano destra. Ritrova dopo anni in un cassetto la penna stilografica Omas del padre, con l’inchiostro nero Pelikan e decide di sperimentare quella mano sinistra tanto amata, ma a lui vietata per anni, sentendo il bisogno di fissare emozioni negate.  Dal novembre 2018 Carlo Pagani non disegna più, incontra in poetica armonia, parlando del futuro, le persone a lui più care, recandosi ogni giorno al suo cimitero.  La mostra fa conoscere un lato creativo sconosciuto, di un apprezzato professionista, noto per i suoi lavori di restauro in provincia di Brescia. Circa cento lavori realizzati con quella mano negata dai pregiudizi pedagogici del tempo e riscoperta dall’uso della stilografica e di pochi selezionati colori. Il risultato è sorprendente e l’emozione invita il visitatore a riflettere su citazioni liriche, esperienze autobiografiche, eventi storici, fatti poetici. Le opere in mostra dai titoli originali: Infarto, Fisioterapia, Attentato, Disabili, Divano giallo. Carlo e Vanda, Cacciamatta e altre, ci accompagnano in un viaggio di condivisione esistenziale capace di indagare nel profondo.

LA SCHEDA

Carlo Pagani: la Riscoperta della mano sinistra

Aab, vicolo delle stelle 4 Brescia

dal 2 al 14 novembre 2019

dal martedì alla domenica

dalle ore 16 alle 19,30

ingresso libero

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