Fenaroli e Albini: i bresciani firmino l’appello pro Liliana Segre

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Marco Fenaroli
Marco Fenaroli

Marco Fenaroli, assessore alle Politiche per la Famiglia, la Persona e la Sanità e all’Associazionismo del Comune di Brescia e Donatella Albini, Capogrupo del Gruppo Consiliare Sinistra a Brescia chiedono con una nota ai bresciani di condividere e sottoscrivere l’appello del Sindaco di Sant’Anna di Stazzema “come segno tangibile di una cultura, che ritrovi le sue radici umane ed antifasciste”.

L’appello, si legge nel comunicato, nasce anche “alla luce del recente voto in Parlamento sulla Commissione straordinaria parlamentare contro l’antisemitismo, il razzismo, l’odio e l’hate speech, che ha visto l’astensione del centro destra, hate speech di cui la stessa dr.ssa Albini è stata oggetto nel corso della sua missione di salvataggio di donne, bambini e uomini dell’agosto scorso a bordo della nave Mare Jonio“.

“Cara cittadina, caro cittadino,

Primo Levi diceva che “Auschwitz è fuori di noi, ma è intorno a noi, è nell’aria. La peste si è spenta, ma l’infezione serpeggia: sarebbe sciocco negarlo”. La Bestia è ancora qui, tra di noi. Si è tramutata, ha cambiato aspetto, ma è presente nelle pance di tante italiani. E viene fuori con i social network.

Liliana Segre, donna straordinaria, riceve ogni giorni 200 messaggi antisemiti ed offensivi.

Cento anni fa, agli albori del XX secolo, nascevano i Fasci italiani di combattimento. In Italia la situazione economica e sociale risentiva degli strascichi della guerra e il Fascismo seppe cavalcare questo malcontento, con la violenza e la connivenza delle classi dirigenti del paese. Oggi sono i social network i veicoli con i quali si propagano i germi del razzismo, dell’antisemitismo, dell’odio. Ci sono politici nazionali che fomentano l’odio verso gli ultimi della terra, quando dovrebbero pensare al bene del paese. Ministri che giurano sulla Costituzione, parlamentari della Repubblica, amministratori eletti dai cittadini hanno una grande responsabilità: preparare il futuro per i nostri giovani.

A Liliana Segre va tutta la mia solidarietà, come Sindaco di Stazzema, come cittadino italiano ed europeo. La sua storia deve essere un faro che illumina il nostro cammino, un monito a non dimenticare per impedire che gli orrori della Seconda Guerra Mondiale non si ripetano. E’ chiaro che non basta esprimere solidarietà. Dobbiamo impegnarci tutti, ciascuno di noi. Dobbiamo impedire che sentimenti ed ideologie che hanno portato morte e distruzione in Italia e in Europa tornino tra di noi. Tocca a ciascuno di noi fare la propria parte: in famiglia, a scuola, nelle istituzioni. Dimostriamo alla Senatrice Segre che l’Italia ha una speranza, che l’Italia non è soltanto quella dei 200 messaggi che ogni giorno la insultano e la offendono. Dimostriamolo a tutti noi: ce lo chiedono le vittime dell’Olocausto, ce lo chiedono i Martiri di Sant’Anna.

Cari saluti.

Il Sindaco di Stazzema

Maurizio Verona”

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