🔴 Liceo Arnaldo, scuola per ricchi e non per stranieri? Sul web è polemica

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Liceo Arnaldo, foto da Google Maps
Liceo Arnaldo, foto da Google Maps

(a.t.) Dalle sue aule sono passati alcuni dei nomi che hanno fatto la storia politica, letteraria e giornalistica della leonessa. E per anni è stato certamente il luogo principe della formazione della classe dirigente bresciana. Ma con il tempo questo ruolo si è un po’ indebolito. Ed oggi il prestigio lascia spazio anche alle polemiche.

Parliamo del liceo Arnaldo di Brescia, che sul web – in queste ore – è oggetto di contestazioni e sdegno per il piano dell’offerta formativa triennale 2019-2022 approvato dal collegio docenti il 19 dicembre 2018, sulla base dell’atto di indirizzo del dirigente, e ratificato dal consiglio di istituto due giorni dopo. Un documento che si trova ancora sul sito ufficiale della scuola a questo link.

Nel testo, infatti, parlando della scuola e del “suo contesto”, si legge: “Gli alunni provengono da un contesto socio-culturale in generale medio-alto, che offre buone potenzialita’ di formazione culturale e ricchezza di stimoli”. Insomma: l’Arnaldo non sarebbe una scuola per poveri (così leggono gli sdegnati). Ma non solo: “La presenza di studenti con cittadinanza non italiana e’ numericamente limitata”. Un passaggio di cui molti non hanno capito la “necessità”. E ancora: “La scuola gode di  buona fama all’interno del contesto cittadino e da sempre è considerata una delle scuole in cui si sono formate personalità  in ambito sociale, culturale, politico, economico  e le iscrizione dei figli alla scuola avviene anche per una volontà dei genitori di continuare la tradizione famigliare”. In parole povere, affermano gli indignati: l’Arnaldo sarebbe un “affare di famiglia”.

Affermazioni che hanno scandalizzato molti e che per altri sono solo la fotografia puntuale della situazione (livello socio-culturale elevato, scarsa presenza di stranieri, tradizione familiare), anche se forse non espressa con le parole giuste. Ma sul web la polemica è accesa.

Per dovere di cronaca, come riporta il sito non ufficiale degli ex alunni del Liceo Arnaldo di Brescia, va comunque ricordato che la scuola di Corso Magenta ha formato diversi sindaci di Brescia (tra cui Emilio Del Bono, Adriano Paroli, Paolo Corsini, Pietro Padula, e Mino Martinazzoli, che fu anche ministro), numerosi parlamentari di tutti i partiti, statisti (Giuseppe Zanardelli), musicisti (Omar Pedrini), giornalisti (Nadia Toffa), scrittori (Camilla Baresani), poeti (Vittorio Sereni) e imprenditori (Marco Bonometti, attuale presidente di Confindustria Lombardia). Un elenco che potrebbe continuare ancora a lungo.

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