🔴 Pendolari, un altro giovedì nero: Trenord e Rfi nella bufera

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Treni, foto d'archivio
Treni, foto d'archivio

Sette treni pendolari delle linee per Parma, Bergamo e Verona cancellati. E’ questo, secondo quanto scrive in una nota Dario Balotta di Europa Verde, il bilancio dell’ennesimo giovedì nero lungo le ferrovie lombarde che ha avuto come vittima i pendolari bresciani.

“Si comincia – elenca Balotta – con la soppressione per i treni n. 4900 per BG delle ore 05,01, n.4903 arrivo da Bg ore 07,18, poi viene soppresso il tr. N. 4908 per Bg delle ore 07,01, successivamente il n. 4907 da Bg delle  ore 09,03.  Sulla Brescia Verona è la volta della soppressione del  n. 4897 per VR delle ore 07,57 poi il n. 20300. Da Parma è la volta alle ore 07,08 del treno n. 20307 per Parma mentre quello delle ore 07,50 n. 5341 è partito con 43 minuti di ritardo. A metà della giornata è giunta a Brescia una squadra di manutenzione arrivata dal deposito di Cremona per riparare due treni guasti con delle riparazioni volanti”.

“Questa nuova giornata nera per i pendolari – incalza Balotta – dimostra che il matrimonio Fnm con FS che ha dato vita a Trenord è giunto su un binario morto. Trenord è al collasso. A dirlo sono i dati: dal crolli dei livelli di puntualità alle soppressioni dei treni che continuano a rimanere elevatissime. Per non palare delle pessime condizioni di viaggio, con molti passeggeri costretti a rimanere in piedi per chilometri – e non solo nelle ore di punta”.

L’esponente ambientalista, infine, elenca alcuni dei mali di Trenord: “Il costo del km/treno di Trenord (circa 20 euro a km) è quasi il doppio del costo per km di Trenitalia nelle altre regioni italiane. La puntualità, già scarsa, è passata dall’84% del 2017 al 79% del 2018. Le soppressioni sono raddoppiate, passando dal 2,5% al 5,1% all’anno, cioè da 20 mila a 40 mila treni cancellati ogni anno, quasi sempre senza preavviso. Con 750 mila passeggeri al giorno, infine, la rete lombarda soddisfa meno della metà della domanda potenziale di un’area regionale di analoghe dimensioni: in Baviera, su una reta quasi uguale per estensione viaggiano 1,8 milioni di passeggeri al giorno. E per questo “malfunzionamento” quotidiano si spendono 900 milioni di euro l’anno, 2,4 al giorno”.

Nel frattempo, con una nota inviata ieri, l’assessore regionale ai Trasporti Claudia Terzi se l’è presa con Rfi per l’ennesimo caso di disservizi. “Anche la giornata di oggi – si leggeva – si e’ aperta con un guasto alla rete Rfi sulla direttrice Milano-Como. Guasto che ha messo in ginocchio la circolazione ferroviaria non solo nell’ora di punta ma per tutta la mattinata, con gravi ripercussioni sul nodo di Monza, uno tra i piu’ importanti della Lombardia”. Terzi, quindi, ha scritto una nuova lettera all’amministratore delegato di Rfi Maurizio Gentile per chiedere un incontro. “La situazione e’ diventata insostenibile – ha aggiunto Terzi -. Occorrono dei rapidi chiarimenti da parte della societa’ statale che gestisce la rete ferroviaria, sia in ordine ai disservizi inqualificabili di quest’ultimo periodo, sia in ordine agli investimenti che la Lombardia attende da troppo tempo”.

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