Violenza sulle donne, il sindaco ordina di rimuovere l’installazione: “Rovina la piazza”

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Rovato, piazza Cavour vestita di rosso contro la violenza sulle donne

E’ polemica a Rovato per la decisione del sindaco Tiziano Bellotti di far rimuovere d’urgenza l’installazione contro la violenza sulle donne con cui alcune associazioni del territorio avevano “vestito” piazza Cavour.

Sabato si era tenuta l’inaugurazione dell’opera, che avrebbe dovuto restare visibile fino al primo dicembre: le colonne della piazza vantiniana erano state coperte con una pellicola rossa (rimovibile) ed erano stati esposti alcuni cartelli per spiegare l’iniziariva. Ma Belotti – dopo che il comune aveva dato il patrocinio e il via libera all’iniziativa, se pure con alcune clausole – ha firmato un’ordinanza per imporre ai promotori di rimuovere tutto per l’assenza del via libera della Soprintentenza. E su Facebook è stato ancora più tranchant: “Ci sono molti modi per rovinare una piazza e il suo porticato monumentale. Questo, per esempio, è uno”.

L’opera è stata smantellata, ma le polemiche restano. Tra le voci di dissenso si segnala anche una nota del gruppo comunale di opposizione Liga (formato da alcuni fuoriusciti dalla Lega). “Non possiamo esimerci da esporre il nostro dissenso – si legge – (…) A quanto pare, prima questa amministrazione autorizza senza verificare cosa stia autorizzando e poi torna sui suoi passi (…): non dica che l’installazione ‘rovinava’ la piazza, in quanto opera temporanea, quindi amovibile” e a chi parla della “bruttezza” risponde la nota – “tutto sommato non è giusto così?”.

A ricostruire la vicenda ci ha pensato con un post dettagliato l’associazione Liberi Libri, che racconta tutti i passaggi dell’iniziativa e lancia accuse al sindaco, che ha risposto soltanto nella mattinata di martedì 19 novembre con un lungo post su Facebook che riportiamo in calce (aggiornamento).

IL COMUNICATO DELL’ASSOCIAZIONE LIBERI LIBRI, PROMOTRICE DELL’INIZIATIVA

21/10/2019: il sindaco e la giunta approvano l’installazione di Bad News.
16/11/2019 ore 11: il sindaco si presenta in piazza definendo l’installazione una “puttanata” e una “carnevalata”
16/11/2019 ore 17.30: riceviamo decreto per la rimozione immediata. La motivazione ufficiale è che il comune autorizzava un drappo rosso, si è invece usato un film rosso.
Di seguito il COMUNICATO STAMPA 🔽

L’associazione Liberi Libri è profondamente triste, delusa e rammaricata nel riferire i gravissimi fatti accaduti nella giornata di oggi, sabato 16 novembre 2019, nella bellissima cornice di piazza Cavour, Rovato.
L’associazione Liberi Libri, che coopera da quasi dieci anni con il Comune di Rovato e con altri enti e associazioni in maniera proficua e senza aver mai avuto il benché minimo problema, partecipa sin dal 2015 alle iniziative di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne promosse da Auser Rovato.
Negli anni scorsi abbiamo importato, primi in Italia, l’installazione “What were you wearing? / Com’eri vestita?”, realizzata dall’Università del Kansas e riproposta a Rovato, a Brescia e in diversi altri comuni della nostra provincia in collaborazione con Casa delle Donne – Centro Antiviolenza Onlus.
Quest’anno, l’associazione ha voluto proporre un’altra installazione, completamente ideata dagli associati, volta a sensibilizzare il pubblico sulla comunicazione mediatica della violenza di genere e a proporre i modelli e le figure di donne che sono divenute simbolo della lotta a tale turpe forma di violenza o che si sono fatte promotrici di sostegno alle vittime.
L’installazione consiste nell’avvolgere i pilastri del colonnato vantiniano di Piazza Cavour con un film di plastica di colore rosso e nell’apporvi pannelli e immagini esplicative. Il film plastico, riciclabile al 100%, è realizzato in modo da escludere radicalmente qualsiasi ipotesi di danno alla struttura del porticato.
Con richiesta protocollata il 20 settembre 2019 abbiamo richiesto l’autorizzazione del Comune di Rovato a procedere con l’installazione.
Testualmente la nostra richiesta così recita: “L’installazione comporterebbe l’affissione di pannelli delle misure di circa 70cmx100cm in corrispondenza dei pilastri di Piazza Cavour, che sarebbero poi anche ricoperti da un drappo color rosso. A tal proposito siamo a chiedere l’autorizzazione all’esposizione di tali pannelli per la durata di circa 3 settimane (indicativamente dall’11 novembre al 1° dicembre)”
Con comunicazione del 25 settembre 2019, il Comune ha comunicato che, “visto il parere della Giunta Comunale espresso nella seduta del 23/09/2019, siamo spiacenti di comunicare che non sarà possibile dar corso alla Vostra richiesta del 20/09/2019”.
A seguito di contatti con il Sindaco e con i competenti Uffici, in data 22 ottobre 2019 è pervenuta comunicazione dal Comune di Rovato con la quale “preso atto del nuovo parere della Giunta Comunale, espresso nella seduta del 21/10/2019, si comunica che il rilascio dell’autorizzazione comunale è subordinata al possesso delle autorizzazioni di tutti i proprietari dei Portici Vantiniani”.
L’associazione ha quindi raccolto, uno ad uno, i permessi scritti di tutti i proprietari del piano terra di entrambi gli edifici.
Sono seguiti contatti, sia telefonici che per e-mail, con gli uffici comunali per l’organizzazione dell’installazione.
Il materiale pubblicitario dell’intera rassegna è stato condiviso da Auser Rovato con tutti i partecipanti e con l’amministrazione comunale.
Tutti i membri della Giunta Comunale sono stati invitati all’inaugurazione dell’installazione.
Questa mattina, nel corso del montaggio dell’installazione, il Sindaco, architetto Tiziano Alessandro Belotti, ha improvvisamente intimato la rimozione dell’installazione, definendola una “puttanata” e una “carnevalata”.
All’obiezione che l’installazione fosse stata autorizzata dall’Ente che egli si trova a soprintendere, ha negato e ha richiesto l’intervento della polizia locale minacciando denunce per non meglio precisati reati.
Si sono quindi presentate due pattuglie di polizia locale che hanno raccolto la documentazione autorizzativa e non hanno adottato alcun provvedimento.
In fiduciosa attesa degli sviluppi di questo increscioso episodio, l’associazione Liberi Libri ha completato l’intallazione alle ore 15.00 e alle ore 16.30 si è regolarmente tenuta l’inaugurazione con la partecipazione di numerosi rovatesi, rappresentanti dell’Auser e della signora Piera Stretti rappresentante di “Casa delle donne Brescia”.
Alle ore 17.30 si è presentata una terza pattuglia di polizia locale che ci ha notificato un’ordinanza emessa dal comune di Rovato con la quale ci è stata intimata l’immediata “Rimozione delle coperture in telo rosso e film plastico a tutta altezza dai pilastri vantiniani”, che equivale, per la natura stessa dell’installazione, alla sua totale rimozione.
Per mero rispetto dell’autorità pubblica e delle regole preposte al vivere civile, e senza alcuna acquiescienza al provvedimento notificato, abbiamo provveduto a smantellare l’installazione.
L’ associazione Liberi Libri ribadisce con forza la legittimità del proprio operato e si dissocia energicamente dalla condotta del Sindaco di Rovato: non è oggi possibile frustrare in questo modo il lavoro di decine di volontari che gratuitamente si prodigano da anni per il nostro paese ma soprattutto non è accettabile definire “puttanata” e “carnevalata” una manifestazione di sensibilizzazione sulla violenza di genere realizzata con correttezza, rispetto e intelligenza comunicativa.
Cogliamo l’occasione per ringraziare tutte le persone che ci hanno appoggiato e che hanno consentito l’ideazione e la realizzazione di questa esposizione.
Speriamo che il pubblico possa godere in futuro dell’installazione e ci riserviamo ogni azione in ogni competente sede giudiziaria.

Il Direttivo

LA REPLICA DEL SINDACO SU FACEBOOK (AGGIORNAMENTO)

Con un po’ di buonsenso per me sarebbe finita lì. Invece sono stato costretto a fare quello che non ho mai fatto in 4 anni e mezzo. Non per tutelare me stesso; falsità, chiacchiere e dicerie sono all’ordine del giorno e me le sono sempre portate a casa. Ma per tutelare un patrimonio collettivo che appartiene alla città di Rovato, non solo a 10 persone, o a 100 persone.
In questi anni ho sempre portato ampio rispetto a tutte le Associazioni, senza mai distinguere tra quelle vicine o meno alle mie sensibilità politiche. Ho sostenuto ogni tipo di iniziative, senza mai imporre alcuna forzatura o condizionamento, garantendo piena libertà di idee, di azione e di espressione. Consentendo ogni volta e con grande piacere, l’utilizzo di tutti gli spazi pubblici della città, compreso il Municipio e tutte le sue sale fruibili. Ho sempre messo a disposizione il personale degli uffici comunali per garantire il necessario supporto logistico ed organizzativo al fine di facilitare ogni iniziativa ed ogni evento, senza mai alcun distinguo.
In particolare all’associazione culturale Liberi Libri ho sempre offerto la massima collaborazione. Gli ho sempre garantito il necessario supporto economico per gli eventi e mi sono pure impegnato personalmente, tutti gli anni, a raccogliere sponsorizzazioni per loro. Gli ho anche assegnato volentieri una sede a titolo gratuito al piano terra di palazzo Sonzogni, come fatto per tante altre associazioni.
A onor del vero, ma forse era solo una mia pia illusione, i rapporti fino all’altro ieri mi sembravano normalmente franchi e corretti e pure molto proficui. Dispiace invece leggere su certi giornali e sui social, la sequela di cattive e nervosissime affermazioni da parte degli associati nei miei confronti, che travisano ampiamente la verità e la sequenza degli eventi. Ma qui mi fermo perché il giudizio finale lo daranno altri, non io, e non loro.
Ultima cosa. Ho trovato davvero miserabile il comportamento di molti che hanno frettolosamente e quasi con ingordigia strumentalizzato la mia richiesta di rimozione delle opere realizzate in totale assenza di autorizzazione, con la lunga serie di manifestazioni previste a Rovato a sostegno dell’eliminazione della violenza sulle donne. Eventi iniziati il 9 Novembre e che termineranno solo il 24 Gennaio 2020 coinvolgendo una quindicina di associazioni coordinate dall’Auser col sostegno e il Patrocinio della Città di Rovato. Per completezza riporto quanto verbalizzato al termine delle mie dichiarazioni: “…Preciso che la richiesta di rimozione delle fasciature sui pilastri non ha alcuna relazione con il messaggio contenuto nelle manifestazioni contro la violenza alle donne; iniziative peraltro ampiamente condivise e patrocinate dall’Amministrazione Comunale che rappresento…”.

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