Il rosé di Mirabella tra i 100 migliori vini al mondo per Wine Spectator

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Vino rosè, foto generica
Vino rosè, foto generica

Wine Spectator è una famosa rivista americana, specializzata nel lifestyle, con specifico focus sul vino. Oltre ad articoli di intrattenimento e divulgazione della cultura enoica, è consultata dagli appassionati per le innumerevoli recensioni di vini di qualità. Ad ogni etichetta degustata viene assegnato un punteggio finale di merito, con celebre giudizio espresso in centesimi.

Come ogni anno, la rivista ha stilato la classifica dei 100 migliori vini a livello mondiale, nell’ambito degli “Winery of the year Awards” (è consultabile a questo indirizzo). Sfogliandola, al n. 68 è rintracciabile il Franciacorta Brut rosè NV di Mirabella.

La notizia appare essere un colpo clamoroso per la cantina di Rodengo Saiano.

L’oracolo di Wine Spectator è tenuto in grande considerazione, sia a livello internazionale ma soprattutto nell’ambito del mercato americano, vista la competenza e la serietà di giudizio. Già in passato, per diverse cantine italiane valutazioni lusinghiere di Wine Spectator si sono tramutate in consistenti affari con ordini di spedizione oltreoceano.

Nell’ambito della classifica Mirabella rappresenta l’unico metodo classico italiano premiato, e tra le pochissime segnalazioni di vini con le bollicine a livello mondiale. Nonostante la sua taglia media, circa 400 mila bottiglie all’anno, ha superato anche i big del comprensorio. Da rimarcare inoltre che il riconoscimento è andato ad un vino della linea “base”, e non ad una super-riserva dell’azienda.

Trova quindi il giusto riconoscimento l’impegno della famiglia Schiavi nel produrre vini di qualità, nel rispetto di uomo e natura.

In classifica, al numero 29, anche il rosso toscano Zigari della cantina Petra, controllata dal gruppo bresciano Terra Moretti. In tutto i vini italiani premiati sono 21, con predominanza di Piemonte (Barolo e Barbaresco) e Toscana (Chianti e Supertuscan), ma non mancano le sorprese in bianco, come il verdicchio di Jesi o il cirò calabrese. (stefano bergomi)

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