Post Facebook su piazza fascista, continuano i commenti di condanna

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Alfredo Bazoli
Alfredo Bazoli

Continuano le polemiche sul post di Giuseppe Lupo – consigliere di quartiere a Brescia e leghista – che su Facebook aveva pubblicato una foto di piazza Vittoria piena di militanti fascisti, commentando: “La piazza Vittoria che ci piace” e corredandola con un’emoticon dal braccio destro alzato.

Dopo le condanne di diversi esponenti del centrodestra (tra cui Giorgio Maione e Fausto Di Mezza), la dura presa di posizione del presidente del consiglio comunale Roberto Cammarata e la censura del presidente del Consiglio di quartiere, oggi – sull’argomento – si registrano altre due autorevoli “censure”.

“Dedicato a quel consigliere leghista bresciano che preferiva piazza Vittoria quando c’era il Duce. Legga, consigliere, legga. E, se ci riesce, si vergogni un po’”, ha scritto su Facebook il deputato del Pd Alfredo Bazoli (la cui madre fu vittima della strage neofascista di piazza Loggia), condividendo un post del compagno di partito Emanuele Fiano con un commovente ricordo su Piero Terracina e sul padre Nedo (deportato nel carpo di concentramento di Auschwitz).

Ma anche Donatella Albini, capogruppo di Sinistra a Brescia, non ha mancato di far sentire la sua voce sull’accaduto. “Giuseppe Lupi, consigliere del quartiere di Lamarmora, – si legge –  scrive su facebook della piazza Vittoria che gli piace, quella delle adunate fasciste degli anni ‘30, con tanto di emoticon con braccio destro alzato nel saluto romano. È un commento alla grande piazza delle sardine di sabato 7 dicembre, piazza occupata da persone libere, democratiche e antifasciste, commento condiviso da 2 consiglieri comunali di Brescia di opposizione. È bene che il sig.Lupi legga, se non l’ha mai letta con la cura e l’attenzione dovute, la nostra Costituzione,che raccoglie l’eredità dei principi su cui si è fondata la resistenza e rigetta l’ideologia del ventennio fascista, con il rinforzo della XII disposizione transitoria e finale. Sabato in piazza Vittoria sono state lette le parole che Liliana Segre ha inviato a ‘…ragazzi e ragazze, uomini e donne che condividono il senso della convivenza civile e democratica”. Sono corse le parole di Manlio Milani di ‘…ridare speranza alla politica come bene comune e capace di alzare lo sguardo e vedere la bellezza che c’è nel volto degli altri per poi riflettersi in noi…’ E poi sono stati letti i pensieri di Bertolt Brecht,di Antonio Gramsci,di Peppino Impastato, di Pietro Bartolo, quindi la cultura, la politica, la passione, l’umanità, valori umani che non possono disgiungersi, pena la perdita di speranza. Questa – conclude Albini – è la piazza che mi piace,attraversata dalle esistenze consapevoli di uomini e donne, che sanno stare insieme”.

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